Un minuto con Dante Alighieri
I morti ammazzati

Dopo il rimprovero di Virgilio alla pigrizia di Dante, ecco una nuova schiera di anime che avanzano cantando il Miserere, il Salmo 50. Due di loro vengono avanti per chiedere informazioni come se fossero dei messaggeri. Virgilio dà loro i necessari ragguagli.

I MORTI AMMAZZATI

52 Noi fummo tutti già per forza morti,
53 e peccatori infino a l'ultima ora;
54 quivi lume del ciel ne fece accorti,

55 sì che, pentendo e perdonando, fora
56 di vita uscimmo a Dio pacificati,
57 che del disio di sé veder n'accora.


Dopo il rimprovero di Virgilio alla pigrizia di Dante, ecco una nuova schiera di anime che avanzano cantando il Miserere, il Salmo 50. Due di loro vengono avanti per chiedere informazioni come se fossero dei messaggeri. Virgilio dà loro i necessari ragguagli e i due si ricongiungono rapidamente al gruppo, sottolineando come nel Purgatorio regni tra le anime una perfetta concordia ed unità d'intenti. Poi, tutti insieme, gli spiriti si accostano ai due pellegrini. Virgilio raccomanda a Dante di parlare con loro ma senza arrestarsi, rallentando se mai il passo.

Si tratta dei morti di morte violenta che si sono pentiti dei loro numerosi e gravi peccati solo pochi istanti prima di esalare l'ultimo respiro. Per questa loro conversione tardiva devono attendere nell'Antipurgatorio tanto tempo quanto vissero per poter espiare le loro colpe, ma poi potranno entrare nel Purgatorio vero e proprio. Costoro dimostrano quanto sia misteriosa e sorprendente la misericordia di Dio, un Dio che perdona nonostante una vita trascorsa nel peccato e segnata solo “in extremis” da un ravvedimento tardivo ma sincero.

Enzo Noris

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