Un minuto con Dante
Un fil di ferro i cigli fora

Proseguendo lungo la seconda cornice, Virgilio fa notare a Dante delle figure appoggiate con la schiena alla parete rocciosa di colore scuro, proprio come i loro abiti. Sono gli Invidiosi, vestiti di “vil cilicio”, appoggiati spalla contro spalla.

UN FIL DI FERRO I CIGLI FORA

13. 58 Di vil ciliccio mi parean coperti,
13. 59 e l'un sofferia l'altro con la spalla,
13. 60 e tutti da la ripa eran sofferti.

13. 61 Così li ciechi a cui la roba falla
13. 62 stanno a' perdoni a chieder lor bisogna,
13. 63 e l'uno il capo sopra l'altro avvalla,

13. 64 perché 'n altrui pietà tosto si pogna,
13. 65 non pur per lo sonar de le parole,
13. 66 ma per la vista che non meno agogna.

13. 67 E come a li orbi non approda il sole,
13. 68 così a l'ombre quivi, ond'io parlo ora,
13. 69 luce del ciel di sé largir non vole;

13. 70 ché a tutti un fil di ferro i cigli fóra
13. 71 e cusce sì, come a sparvier selvaggio
13. 72 si fa però che queto non dimora.

13. 73 A me pareva, andando, fare oltraggio,
13. 74 veggendo altrui, non essendo veduto:
13. 75 per ch'io mi volsi al mio consiglio saggio.

Proseguendo lungo la seconda cornice, Virgilio fa notare a Dante delle figure appoggiate con la schiena alla parete rocciosa di colore scuro, proprio come i loro abiti. Sono gli Invidiosi, vestiti di “vil cilicio”, appoggiati spalla contro spalla per sorreggersi a vicenda e intenti a cantare le litanie dei Santi. Quel reciproco sostegno, quella solidarietà che si negarono in vita la mostrano ora nel contrappasso che li affligge.

Le litanie dei Santi cantate dagli Invidiosi testimoniano inoltre la loro comune volontà di conversione, riconoscendo che alla salvezza si arriva aiutandosi a vicenda. Dante nota come gli Invidiosi abbiano per di più le palpebre cucite con il filo di ferro, proprio come i falconieri “accigliavano” i rapaci più riottosi, lo “sparvier selvaggio” del v. 71. Davanti agli Invidiosi, paragonati a mendicanti ciechi che siedono sui gradini delle chiese a chiedere l'elemosina, Dante non solo prova un certo imbarazzo lui, vedente, mentre costoro non possono vedere, ma mostra anche compassione per come stanno espiando con dignità e sincero pentimento la loro colpa.

Enzo Noris

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