Torna il «Negri - Weizmann»
Quando la musica fa ricerca

L'ormai più che ventennale prestigioso appuntamento musicale al Teatro alla Scala, organizzato dal Comitato Negri Weizmann, propone per questa edizione un inedito programma classico e contemporaneo.

L'ormai più che ventennale prestigioso appuntamento musicale al Teatro alla Scala, a sostegno della ricerca in collaborazione tra l'Istituto di Ricerche Farmacologiche ‘Mario Negri' e l'Istituto Weizmann di Scienze (Rehovot-Israele), organizzato dal Comitato Negri Weizmann, propone per questa edizione un inedito programma classico e contemporaneo.

Il Comitato, dallo scorso anno, si è dato un importante obiettivo: raccogliere fondi per il progetto «MUSICA PER LA MIA MENTE» che affronta lo studio e la ricerca di terapie per combattere la Malattia di Alzheimer: una patologia neurodegenerativa irreversibile, che si manifesta inizialmente come demenza caratterizzata da perdita di memoria e di tutte le funzioni cognitive superiori. Una patalogia destinata a crescere esponenzialmente in conseguenza dell'invecchiamento della popolazione che solo in Italia, attualmente, interessa oltre 500.000 persone e 30 milioni nel mondo.

“Sull'Alzheimer – ha dichiarato la Sig.ra Jeanne Nissim, Presidente del Comitato Negri Weizmann - è in corso una proficua collaborazione tra l'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e l'Istituto Weizmann di Scienze”. All'Istituto Weizmann, il team guidato dalla Dottoressa Michal Schwartz sta studiando il cattivo funzionamento del sistema immunitario cerebrale, che sarebbe alla base del processo di invecchiamento, con lo scopo di agire per rallentare l'evoluzione della malattia, riducendone l‘aggravarsi.

Mentre il team guidato dal Dottor Gianluigi Forloni, Responsabile del Dipartimento di Neuroscienze del Mario Negri, indaga il ruolo chiave degli oligomeri di beta amiloide (la beta amiloide è una proteina, principale costituente delle placche che si trovano nel cervello dei pazienti affetti dalla malattia), l'inibizione della formazione, infatti, rappresenterebbe una terapia per la malattia di Alzheimer.

E' recentissima, al riguardo, la pubblicazione sul prestigioso Journal of Biological Chemistry dei risultati di una ricerca condotta dal laboratorio diretto da Tiziana Borsello, in cui si evidenzia un primo importante successo riscontrato nella sperimentazione animale di un trattamento che ha portato alla cura della patologia di Alzheimer ed al completo annullamento dei deficit cognitivi. La ricerca ha evidenziato il ruolo chiave dell'enzima JNK, dimostrando il suo coinvolgimento nella generazione e nella progressione del Alzheimer.

“Partendo da questa scoperta - spiega Tiziana Borsello, del Dipartimento Neuroscienze dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche ‘Mario Negri' - abbiamo messo a punto e somministrato il primo trattamento cronico su un topo affetto d'Alzheimer. L'inibitore specifico utilizzato, il D-JNKI1, si è dimostrato in grado di prevenire l'azione dell'enzima JNK su entrambi i markers. Il trattamento somministrato in una fase conclamata della malattia, è stato in grado di annullare completamente i deficit cognitivi, ovvero la perdita di memoria, e le alterazioni elettrofisiologiche caratteristiche della malattia, in particolare il mal funzionamento dei neuroni dell'ippocampo, senza effetti collaterali rilevanti”.

Il raggiungimento dell'obiettivo della serata, oltre che sul contributo del pubblico sostenitore di “Musica e Ricerca insieme per la Salute” e dei molti, generosi inserzionisti del Programma di Sala, potrà una volta di più contare su Publitalia, Fondazione Cariplo, Bolton Group.

© RIPRODUZIONE RISERVATA