EffettoBibbia: tre settimane
di incontri, recite, laboratori

«Bibbia e futuro» è il tema di questa quinta edizione di «EffettoBibbia» (28 aprile-19 maggio), grande macchina di incontri, conferenze, «iniziative locali» e, quest'anno, anche «laboratori teatrali» ed «esercizi di visione» presentata giovedì.

«Costruite case e abitatele; piantate giardini e mangiate i loro frutti; prendete mogli e generate figli e figlie… Io conosco i piani che sto progettando per voi: piani di pace e non di sventura, per darvi un futuro pieno di speranza» (Geremia 29).

«Bibbia e futuro» è il tema di questa quinta edizione di «EffettoBibbia» (28 aprile-19 maggio), grande macchina di incontri, conferenze, «iniziative locali» e, quest'anno, anche «laboratori teatrali» ed «esercizi di visione» presentata giovedì, e organizzata dal Comitato per la Cultura biblica, per mantenere viva e nutritiva la Parola del Libro.

«La manifestazione - chiarisce Gian Gabriele Vertova, che del Comitato è membro “storico" - ha per scopo convincere tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro appartenenza confessionale, del significato decisivo, per la nostra società e cultura, della biblioteca biblica, nei suoi testi e nei suoi effetti, da cui siamo continuamente circondati». Se dimentichiamo la Bibbia - ammonisce - «diventiamo analfabeti rispetto a noi stessi e alla nostra storia».

Primo atto domani alle 17,30, in Santa Maria Maggiore. L'incontro sarà «occasione per scoprire come la basilica sia in realtà una grande pinacoteca biblica, che offre molti percorsi sul tema». Del futuro, che oggi - continua Vertova - ci appare soprattutto come una minaccia» parlerà, in chiusura della manifestazione, il sociologo Mario Magatti (sabato 19 maggio, 17,30, Centro culturale san Bartolomeo).

E, sempre a proposito di futuro: «Quest'anno abbiamo investito molto sui giovani, sulla scuola»: oltre a una conferenza specifica (2 maggio, ore 18, Fondazione Serughetti La Porta) «abbiamo organizzato laboratori teatrali a tema biblico in cui si sono cimentati studenti del Lussana e del classico di Lovere».

Appunto da Geremia 29 prende le mosse monsignor Patrizio Rota Scalabrini, docente al Seminario e alla Facoltà teologica dell'Italia settentrionale: «Il testo che il profeta fa pervenire agli esuli in Babilonia, perché non cadano nella rassegnazione o in sogni di futuro vagamente utopistici, è <+corsivo>specimen <+tondo>del nostro tema. Quello di Geremia è un testamento su come si vive il rapporto passato-presente-futuro. Perché, rileggendo il proprio passato, se ne veda ancora la capacità promettente, la carica di speranza».

A presentare i laboratori teatrali, incentrati sui personaggi biblici di Giuseppe e Giona, è intervenuto il regista Albino Bignamini. Degli «Esercizi di visione» ha parlato invece don Giuliano Zanchi, segretario generale Fondazione Bernareggi: «Artisti incaricati da otto gallerie di Bergamo si sono confrontati con il testo biblico: se quest'ultimo è stato fecondo di ispirazione nell'arte del passato, continua a esserlo anche nel presente. Con questa iniziativa leghiamo la forza di suggestione della Bibbia all'arte contemporanea».
Ha portato i suoi saluti e congratulazioni Claudia Sartirani, assessore alla Cultura e spettacolo del Comune: «Una bellissima occasione d'incontro, un programma fittissimo, con ospiti autorevoli, per guardare nel futuro e, insieme, in questo “libro dei libri” che ci pone sempre interrogativi essenziali».

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