Nuovo museo africano a Basella

Nuovo museo africano a BasellaVenerdi 29 novembre è stata inaugurata la sede del nuovo Museo e Villaggio Africano a Basella, ultima realizzazione italiana in campo culturale, che lo vede inserito tra i musei più tecnologicamente avanzati in Europa.

Il Museo nasce grazie all’iniziativa di alcuni frati Passionisti, che all’interno del loro convento, risalente al 1400, hanno costruito una nuova struttura atta a contenere opere dell’Africa subsahariana di altissimo prestigio storico e culturale. Una collezione a livello internazionale selezionata da Franco Monti, noto esperto d’arte e curatore del Museo. Le opere sono presentate nel catalogo realizzato dallo stesso Monti, e la cui prefazione è stata invece curata da Pierre Restany, Presidente del Tokyo Palais Museum di Parigi, nonchè uno dei fondatori di Domus Academy Italia ed esponente del Nuovo Realismo francese e italiano degli anni ’60 di cui fecero parte artisti come Cesar, Deschamps, Rotella, Klein e molti altri.

Il museo è stato allestito da un lato in modo comunicativo e attraente, dall’altro con l’intenzione di volerlo utilizzare come luogo rappresentativo, capace di ospitare iniziative che promuovano la conoscenza e l’approfondimento della cultura africana in tutti i suoi aspetti: perché l’Africa non sono solo le immagini che vengono trasmesse dai telegiornali, desolanti e cruente, ma anche, e nonostante tutto ciò, espressione artistica come la pittura, la scultura, la musica, la fotografia e la letteratura.

La visita al museo è guidata attraverso la proiezione di un DVD su tre schermi sincronizzati, completamente autonomi, che si calano sul pubblico e attraverso le immagini e il suono in dolby sourround, lo coinvolgono nelle atmosfere dell’Africa. Sono stati allestiti laboratori multimediali ed artigianali che mostrano ad adulti e bambini le tecniche pittoriche usate dalle tribù africane sin dall’antichità ai giorni nostri.

I proventi delle visite al Museo vengono devoluti alle Missioni Africane della Tanzania, del Kenia e del Congo, regioni nelle quali i frati passionisti operano direttamente.
(28/11/2002)


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