Per le carte di Papa Giovanni
una casa nuova, aperta a tutti

Giovedì 11 ottobre, in Città Alta, sarà inaugurata la nuova sede di via Arena 26 della Fondazione Papa Giovanni XXIII. La Fondazione ha una "vocazione" scientifica: conservare, valorizzare e divulgare il prezioso patrimonio documentario di Papa Giovanni.

Giovedì 11 ottobre, in Città Alta, sarà inaugurata la nuova sede di via Arena 26 della Fondazione Papa Giovanni XXIII. La cerimonia inizierà alle 17.15 con gli interventi di monsignor Loris Capovilla, arcivescovo di Mesembria, del vescovo di Bergamo monsignor Francesco Beschi, del presidente e del direttore della Fondazione, Marco Roncalli, e don Ezio Bolis. Sono previsti alcuni «intervalli artistici» con Inge Manzù, Luigi Oldani, Alessandro Quasimodo ed Emanuela Zani. Abbiamo intervistato il direttore, don Ezio Bolis.

L'inaugurazione è una nascita o una rinascita?
«La Fondazione è sorta già qualche anno fa, come frutto della decisione di monsignor Capovilla di destinare al Seminario l'abbondante materiale documentario lasciatogli da Papa Giovanni. La Fondazione fu riconosciuta come ente ecclesiastico nel marzo del 2000, con decreto del vescovo Amadei, che ne affidò la direzione a mons. Carzaniga, allora rettore del Seminario. Quando don Carzaniga divenne parroco, ovviamente non poté più occuparsi della Fondazione a tempo pieno. Così il vescovo Beschi pensò di dotare la Fondazione di un nuovo direttore, di un consiglio d'amministrazione e di un comitato scientifico, perché essa potesse conseguire al meglio i propri scopi. I nuovi organismi direttivi si resero conto che per dare slancio alle attività della Fondazione era necessario attrezzarla anzitutto di una sede funzionale con spazi operativi adeguati, e ottenere il riconoscimento pubblico dallo Stato: entrambi gli obiettivi sono stati raggiunti».
È prevista un'apertura al pubblico?
«Sì, già da qualche mese la Fondazione è aperta al pubblico, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 16. La Fondazione ha una "vocazione" scientifica: conservare, valorizzare e divulgare il prezioso patrimonio documentario di Papa Giovanni XXIII. Il nostro desiderio è di proporre ciclicamente nella nostra sede incontri, giornate di studio e altre iniziative aperte a tutti. Abbiamo già iniziato a ospitare, nei lunedì di ottobre, un gruppo numeroso di sacerdoti che vengono qui per la loro formazione permanente, che quest'anno è centrata sulla figura e l'opera di Papa Giovanni. Questi incontri si potrebbero estendere a catechisti e operatori pastorali. In questi mesi varie persone "comuni" sono venute a trovarci per portare una lettera, una cartolina, un documento di Papa Giovanni. Alcuni artisti ci hanno fatto dono di quadri, medaglie, francobolli, monete che si riferiscono a Papa Giovanni: anche questo materiale sarà visitabile».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo dell'8 ottobre

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