Scarpe rosse in piazza Vecchia
Per ricordare le donne scomparse

Cosa resta di qualcuno che scompare oltre al ricordo? L'artista messicana Elina Chauvet nel 2009 ha avviato «Zapatos Rojos», un progetto di arte pubblica raccontando il dolore delle donne scomparse, di cui restano solo scarpe rosse.

Cosa resta di qualcuno che scompare oltre al ricordo? Cosa rimane che si può ancora accarezzare? Un maglione, un paio di scarpe, un libro sottolineato, una lista della spesa scarabocchiata in fretta prima di uscire. Oggetti quotidiani, che diventano speciali quando chi li usava ogni giorno non c'è più.

Delle donne scomparse o uccise di Ciudad Juárez non restava altro, molti dei corpi non sarebbero mai stati ritrovati, nessuna fronte da sfiorare un'ultima volta. Nella città di frontiera tra Messico e Usa restavano per le strade a sbiadire i cartelli attaccati ai pali dalle famiglie: «Scomparsa, se avete notizie contattateci». Silenzio dai media: i giornalisti temendo ritorsioni personali tenevano la bocca chiusa, nessuna mano tesa neanche dal governo.

Così, aiutata da un piccolo gruppo di persone che riconoscevano l'esistenza del «femminicidio», l'artista messicana Elina Chauvet nel 2009 ha avviato «Zapatos Rojos», un progetto di arte pubblica che sta portando fuori dai confini del paese questa marcia di donne scomparse, di cui restano solo scarpe rosse. Dopo il Messico, il progetto è arrivato prima in Texas e Argentina, poi in Italia grazie alla curatrice Francesca Guerisoli, che in ogni città del paese ha lavorato con diversi gruppi e associazioni tra Genova, Torino, Lecce e Milano. 

Domenica mattina dalle 11 la marcia di scarpe senza più donne comincerà a prendere forma in Piazza Vecchia, ampliandosi grazie a uomini, donne e bambini che potranno contribuire portando le loro scarpe: a disposizione di tutti ci saranno dei pennelli per dipingerle di rosso. Durante la tappa bergamasca di questo progetto itinerante realizzato in città in collaborazione con le Donne in Nero, il Consiglio delle Donne di Bergamo e Tata-o la Casa degli Elementi, Elina Chauvet presenterà anche un suo altro lavoro. «Confianza», fiducia in italiano, è il nome del progetto dedicato all'artista Pippa Bacca, uccisa a Istanbul nel 2008 durante una performance itinerante il cui scopo era «dimostrare che seminando bene raccogli solo bene».

«Il progetto consiste nel ricamare a mano, con filo rosso, i significati della parola fiducia attribuiti da persone di nazionalità diverse fino a occupare l'intera superficie di un abito da sposa». I due lavori resteranno installati in Piazza Vecchia fino al 15 maggio.

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