Piccio, amatissimo e dimenticato
Nessuna mostra per l'anniversario

Se Montegrino festeggia il 140° anniversario dalla scomparsa del Piccio, nella nostra città, che è stata il luogo della sua giovinezza, della formazione e dei primi successi, l'appuntamento sembra passato sotto silenzio, fatta eccezione per l'omaggio della Popolare.

Se Montegrino festeggia il 140° anniversario dalla scomparsa del Piccio, nella nostra città, che è stata il luogo della sua giovinezza, della formazione e dei primi successi, l'appuntamento sembra passato sotto silenzio, fatta eccezione per l'omaggio espositivo che la Banca Popolare di Bergamo ha voluto dedicare al Carnovali esponendo nella sua sede di Piazza Vittorio Veneto un ritratto femminile proveniente dalla sua quadreria.

Sono quindi in molti a parlare di colpevole dimenticanza. Certo il Piccio è senza ombra di dubbio il più amato – dai bergamaschi e non solo – tra i pittori dell'Ottocento e l'incontro con le sue opere è sempre e comunque un'esperienza straordinaria, di cui in queste occasioni sentiamo ancor più la mancanza.

Sono trascorsi quasi quarant'anni dall'esposizione ospitata al Palazzo della Ragione in Città Alta, anche se va detto che nell'ultima grande retrospettiva dell'itinerario creativo de «l'ultimo romantico», proposta a Cremona nel 2007, figuravano opere custodite a Bergamo e, nel Comitato scientifico, ben tre «nostri»studiosi quali Renzo Mangili, Fernando Noris e Giovanni Valagussa. Ora è in arrivo il catalogo completo.

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