La pièce si intitola La Russia dell'uomo d'oro perché - racconta l'autrice del testo, Alessandra Bedino, in un'intervista su L'Eco in edicola mercoledì 28 - il padre di quel soldato «pensò di dipingersi d'oro i vestiti, per attirare l'attenzione del figlio, se mai fosse tornato dopo decenni. È il racconto di una ferita incurabile». È la storia emblematica di un padre e di migliaia di figli della campagna militare di Russia.
Quella al Donizetti è l'unica replica in Lombardia, rara coproduzione italo-russa tra la compagnia Occupazioni Farsesche di Firenze e il Teatro-Festival Baltijskij Dom di San Pietroburgo, in collaborazione con il locale Istituto italiano di cultura.
Lo spettacolo include un documentario e il tentativo di tener viva in Russia e in Italia la memoria di ciò che è stato. Scene e costumi di oleg Golovko, movimenti di scena di Antonio Bertusi, anche attore insieme a Lino Spadaro, Vadim Jakolev, Nicolò Belliti, Alberto Galligani, Andrej Panin, Darja Stepanova e Alessio Targioni.
Precederà la rappresentazione un incontro alla sala conferenze del Donizetti alle 17 su La campagna di Russia tra letteratura e teatro, con angelo Bendotti (direttore dell'isrec di Bergamo) e gli attori dello spettacolo.
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