Un mix di popolare e colto
Gran successo per Morricone

A Ennio Morricone è riuscito quello che nella musica mai come oggi è necessario, quasi come l'aria che respiriamo: mettere assieme il popolare e il colto. Per raggiungere questa meta il compositore romano ha scelto un mezzo congeniale a lui come a nessun altro: le colonne sonore, la musica da film.

Venerdì sera nell'Arena estiva della Fiera lo si è visto ed ascoltato bene, sotto questo cielo un po' bizzarro e imprevedibile di inizio estate. A ottant'anni ampiamente superati il maestro ha diretto con una semplicità e una disinvoltura quasi incredibili un'organico di centottanta elementi. E il suo gesto, asciutto, preciso preciso, sobrio, sempre vigile, guidava le onde delle sue composizioni con ineffabile congnizione di causa.

Lo si è visto seguire infallibilmente i ritmi cangianti dei suoi «fogli sparsi», ( dai film «Metti una sera a cena», «Maddalena»), così come guidare con eguale puntiglio il solo dell?arpa o le masse a piena intensità. Al centro della sua musica, ascoltata anche dal vivo, è c'è proprio il rapporto tra dimensione «popolare» e «colta», stando alla terminologia corrente: Morricone conosce a fondo la sintassi della musica e quella delle immagini.

Le immagini sono il punto di partenza della sua fantasia sonora, ma all'interno di queste, le sue idee musicali prendono forme che colpiscono l'immaginario: un bel tema, cantabile e affettuoso, un clima espressivo, fatto magari di progressioni discendenti, di soli concertanti di spunti solitari - per tutti l'oboe di «Mission», pressochè epico - sono caratteristiche che fanno di Morricone un fuoriclasse.

La sua musica trae linfa dalle immagini, ma è nella piena fuisione con esse che può poi costruirsi una vita pienamente autonoma.
Così le sue musiche hanno una ricchezza di immaginazioni, di idee senza pari.
Allora l'ex-allievo di Petrassi, ha una bella lezione per tutti, oggi forse più che mai viva: se tanta gente si compiace e apprezza la sua musica, mai banale, (facile trovare echi di Puccini, o di Respighi, per dirne due) vuol dire che la musica deve comunque sempre raggiungere il cuore del pubblico, che sia colta o meno.

Bernardino Zappa

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