A Dacia Maraini il Premio Calepino 2008

Domenica 23 novembre alle 17, nella Sala Mosaico del Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni Borsa Merci in via Petrarca 10 a Bergamo, il presidente dell’Associazione Premio Nazionale di Narrativa Bergamo Massimo Rocchi conferirà per l’anno 2008 a Dacia Maraini il premio «il Calepino». Recente espressione dell’Associazione Premio Nazionale di Narrativa Bergamo, il Calepino si propone di tributare ogni anno a un intellettuale di fama consolidata, come premio alla carriera, un riconoscimento pubblico dei suoi meriti culturali e artistici nella cultura italiana ed europea contemporanea. Il premio si rifà nello spirito e nelle motivazioni al famoso dizionario latino compilato alla fine del ‘400 da Ambrogio da Calepio e conosciuto appunto come Calepino: un’opera che, nata tra le mura del convento bergamasco di Sant’Agostino, ha saputo essere per almeno tre secoli strumento fondamentale per la trasmissione del sapere e lo scambio tra le diverse culture. Coerentemente con quest’idea ispiratrice, il premio andrà quest’anno a Dacia Maraini. L’AUTRICE Dacia Maraini è autrice di romanzi, racconti, opere teatrali, poesie, narrazioni autobiografiche e saggi, editi da Rizzoli e tradotti in venti paesi. Nel 1990 ha vinto il Premio Campiello con La lunga vita di Marianna Ucrìa e nel 1999 il Premio Strega con Buio. Nel 2006 è uscito nei tascabili Firme Oro il volume dei Romanzi che comprende Memorie di una ladra (1973), Isolina (1985), La lunga vita di Marianna Ucrìa (1990), Bagheria (1993), Voci (1994), Dolce per sé (1997) e Colomba (2004). Il suo ultimo romanzo, Il treno dell’ultima notte, è un un viaggio nel cuore sanguinante del Novecento, da Auschwitz a Budapest. E’ oggi una tra le più conosciute scrittrici italiane, e probabilmente la più tradotta nel mondo: la sua fama è dovuta inoltre anche al suo grande talento come critico, poetessa e drammaturgo. Si è dedicata e continua a dedicarsi al teatro, che vede come il miglior luogo per informare il pubblico riguardo a specifici problemi sociali e politici. Scrive sul “Corriere della Sera”.IL PREMIOQuest’anno il Calepino giunge alla sua settima edizione. La prima, svoltasi nel 2001, aveva insignito il poeta e critico Edoardo Sanguineti; le successive avevano premiato nel 2002 il poeta Franco Loi, nel 2003 il romanziere e saggista Luigi Meneghello, nel 2004 lo scrittore Giuseppe Pontiggia: a lui il premio era stato attribuito, eccezionalmente, alla memoria a conclusione della tre giorni che celebrava i vent’anni del premio letterario. Nel 2005 a Raimon Panikkar, autorità internazionale nella spiritualità, nella storia delle religioni e nel 2007 a Gianni Celati. (15/10/2008)

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