«Adotta» un quadro con Kendoo
È un Moroni del 1570 restaurato

Crowdfunding, finanziamento collettivo. I maggiori musei stranieri lo sperimentano da tempo e con successo. Ora ci prova anche l’Accademia Carrara, con il progetto «Opera mia». E con il concreto supporto di Kendoo.

Crowdfunding, finanziamento collettivo. I maggiori musei stranieri lo sperimentano da tempo e con successo. Il Louvre, anche grazie alla collaborazione di cinquemila donatori privati, è riuscito ad acquistare uno dei capolavori di Lucas Cranach il Vecchio, «Le Tre Grazie». Il Museo delle Belle Arti di Lione con la stessa modalità si è aggiudicato un’opera di Ingres.

Ora ci prova anche l’Accademia Carrara, con il progetto «Opera mia». L’idea è raccogliere fondi per sostenere il restauro di 58 dipinti della pinacoteca attraverso donazioni che vanno da un minimo di 10 euro sino a contributi più generosi (dai 200 euro in su) che consentiranno al munifico finanziatore di ricevere una tessera d’ingresso al museo per due persone valida un anno. Per gli altri donatori sono previsti i classici gadget: ingressi gratuiti, shopper, magliette.

Il progetto è realizzato in collaborazione con il portale di crowdfunding Kendoo - attraverso il quale è già possibile fare le donazioni -, con il supporto de L’Eco di Bergamo e di Fondazione Creberg, che stanzia come di consueto il 10 per cento della somma che si intende raccogliere, in questo caso mille euro su diecimila.

Gli interventi di restauro di alcune opere (tele di Raffaello, Moroni, Pinturicchio, Tiepolo, Crivelli e Altobello Meloni) sono stati documentati con video girati dalla web tv giovanile Polar Tv e saranno messi on line (sulle piattaforme social e sul sito) e proiettati nell’ambito della mostra «Riscoprire la Carrara», in programma dal 14 maggio alla Gamec.

Il primo quadro per il quale Kendoo raccoglie fondi è il «Ritratto di gentildonna con libro» (1570) del Moroni, restaurato da Minerva Tramonti Maggi che ha raccontato la sua opera in prima persona in un video. «È una gioia restaurare un Moroni, se ho già restaurati una ventina e questo penso che sarà l’ultimo della mia carriera. Il “Ritratto di gentildonna con libro” è molto bello e ben conservato. Non ci sono guasti, ma doveva essere pulito perché la vernice si è un po’ alterata. Presentava anche alcune macchie». Partecipa anche tu e «adotta» un piccolo e prezioso pezzo della storia dell’arte.

Ascolta Minerva Tramonti Maggi nel video http://www.kendoo.it/fondi/detail_blog/252/

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