Aldo Gobbi, venti disegni sulle lotte partigiane

La pittura e il disegno da una parte, i ricordi della vita partigiana dall’altra: è il filo rosso che attraversa la vita di Aldo Gobbi, classe 1926, comasco di nascita e bergamasco di adozione.

Sono raccolti in una mostra aperta da venerdì 22 aprile (inaugurazione alle 17.30) a giovedì 2 giugno, nell’ex convento di San Francesco, venti disegni sulle lotte partigiane: un lavoro che risale al 1980.

Nella memoria di Aldo Gobbi sono registrate «bombe su bombe, dal mare e dal cielo… l’arrivo dei partigiani… i cecchini che sparano dai tetti… l’arresto di ufficiali tedeschi»: ricordi e vissuti che la matita traduce sulla carta. I disegni che compongono il percorso espositivo - promosso dalla Fbs e organizzato dall’Isrec - presentano scene di vita partigiana con militanti in azione.

Nell’aprile del 1945 Aldo Gobbi è a Milano e vede «i corpi di Mussolini, della Petacci, e degli altri gerarchi fascisti ancora distesi a terra, sotto il distributore di Piazzale Loreto». A distanza di tempo tutto traduce attraverso la pittura e il disegno con il filtro del pensiero e dell’emozione.

Fin da giovanissimo, appare evidente la predisposizione di Aldo Gobbi alla pittura e al disegno. Dopo il trasferimento con la famiglia a Mestre prima, e a Genova-Cornigliano poi, assiste a diversi bombardamenti. Successivamente si trasferisce a Milano, dove risiede fino al 1972: nel capoluogo lombardo frequenta l’Accademia di Brera e lavora nell’edilizia come muratore e imbianchino. Intanto continua a disegnare e dipingere - perché «quello era il mio vero lavoro» - e ottiene riconoscimenti importanti in varie mostre. In questi anni realizza dieci grandi disegni sui lager nazisti (1962) per l’Associazione nazionale ex deportati, e lavora come grafico per La Comune di Dario Fo. Dal 1972 al 1975 si trasferisce a Roma e partecipa ad alcune mostre importanti. Il trasferimento a Bergamo è del 1976: si iscrive al Pci, e da militante lavora come grafico per le feste dell’Unità, dando prova della sua versatilità. È del 1990 l’iscrizione a Rifondazione comunista; nel 1998 passa al Partito dei comunisti italiani. Intanto la sua produzione continua: dal 1977 inizia il lavoro grafico per l’Associazione Italia-Cuba, che nel 1997 gli vale, a La Spezia, il Premio internazionale per un murales dedicato al «Che e Cuba».

La mostra

Dal 22 aprile al 2 giugno 2005

Orari: da martedì a domenica 9.30-13, 14-17.30 (chiusa il lunedì)

Luogo:

Ex convento di San Francesco (piazza Mercato del Fieno, Città Alta)

Ingresso gratuito

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