Antologica di Ferroni a Palazzo della Ragione

Dal 1° giugno al 19 agosto la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo apre una mostra dedicata a Gianfranco Ferroni (Livorno 1927 – Bergamo 2001) nella sede di Palazzo della Ragione in Città Alta. La personale nasce da un progetto concordato tra le città di Milano e Bergamo e si sviluppa lungo un percorso espositivo che coinvolge Palazzo della Ragione a Bergamo e, da luglio, Palazzo Reale a Milano. Attraverso un’antologica di 80 opere (50 olii e 30 tra disegni, incisioni, fotografie) in grado di ripercorrere le tematiche care a Ferroni, la GAMeC ha scelto di fare il punto sulla ricerca di un artista particolarmente legato a Bergamo, dove ha vissuto e lavorato per due decenni - proprio nei pressi della Galleria - e le cui opere arricchiscono oggi numerose collezioni private della città.

Dopo una difficile sperimentazione da autodidatta, Gianfranco Ferroni approda ad una poetica sofferta e impegnata. Nato a Livorno nel 1927, ancora giovane è segnato dalla dura esperienza della guerra. Dal 1944 si trasferisce a Milano e si avvicina al mondo artistico di Brera. Le sue prime opere di rilievo si muovono in una direzione espressionista che sfocerà in quel realismo esistenziale - condiviso da artisti quali Banchieri, Ceretti, Cremonini, Guerreschi, Romagnoni, Sughi, Vaglieri, Vespignani, Bodini - incentrato violentemente sul tema della condizione umana e svincolato da ogni forma di prevaricazione ideologica, dove diventa evidente l’influenza stilistica e tematica di artisti come Bacon, per esempio nel moltiplicarsi e deformarsi dei profili del volto, Giacometti nel consumarsi delle figure e Wols nei grovigli informali delle vedute di città.

A partire dai primi anni sessanta la pittura di Ferroni si avvicina alla cultura pop e nei suoi lavori è evidente una serrata dialettica tra disegno, incisione e pittura, unita al suo impegno sociale e all’attenzione per la resa dello spazio diviso in sezioni e campiture cromatiche, dove si collocano sequenze differenti di un racconto esistenziale. E’ in questa fase che iniziano ad emergere i suoi temi più ricorrenti: la madre, la cittadina di Tradate - ambiente da lui vissuto come una prigione, ma insieme luogo degli affetti più cari -, i rifiuti, gli interni, l’ambiente sconvolto, il racconto di situazione, la passione, la stanza ritrovata, il ritratto di Norge, gli spettri, la leggenda dell’annegato, l’autoritratto. E’ evidente un invito ad una più ampia riflessione sul senso del vivere umano attraverso situazioni di morte, tortura e alienazione. A partire dagli anni Ottanta il suo percorso segna una svolta intimistica grazie all’autoritratto, filo rosso che aggroviglia la sua ricerca artistica ed esistenziale. Autoritratto che prenderà le spoglie di un ombra, del suo studio, del cavalletto, del suo lettino sfatto, degli strumenti o delle cose di ogni giorno sul tavolino da lavoro, delle stanze abbandonate.

GIANFRANCO FERRONI
Palazzo della Ragione
Piazza Vecchia, Bergamo – Città Alta
1 giugno – 19 agosto 2007
Inaugurazione: 31 maggio ore 18.30
Orari: martedì – venerdì: 13 – 19 giovedì: 13 – 20 sabato e domenica: 10 – 19
Scuole su prenotazione alla mattina
Ingresso: Intero: 6,00 € Ridotto: 4,00 €

(02/05/2007)

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