Carrara e Gamec, via alle mostre primaverili

Bergamo Inaugurate insieme il 10 marzo tre mostre: «Piccio in Carrara», «La Collezione Impermanente #3.0» e «Dancing Plague».

Triplice apertura in Piazza Carrara. Accademia Carrara e Gamec hanno inaugurato insieme il 10 marzo le mostre di primavera: « Piccio in Carrara», «La Collezione Impermanente #3.0» e «Dancing Plague».

Con la prima esposizione Accademia Carrara torna a puntare i riflettori su uno dei nostri autori più amati: a Bergamo infatti Giovanni Carnovali , detto il Piccio, ha trascorso buona parte della sua vita professionale, compresa la formazione artistica. Il Piccio è riconosciuto tra gli artisti più sperimentali dell’Ottocento, un “rivoluzionario” della pittura. L’esposizione è aperta al pubblico d all ’11 marzo al 12 giugno 2022 . Il progetto, a cura di Maria Cristina Rodeschini, conta su tre nuovi prestiti d’eccezione che invitano il pubblico a un inedito percorso alla riscoperta dell’autore. Le tre opere di eccezionale qualità e raramente esposte al pubblico dialogano con i 14 dipinti custoditi in Carrara e raccontano tutto il mondo di Giovanni Carnovali: «Ritratto di Gina Caccia (La collana verde)» , proveniente da una collezione privata, «Paesaggio a Brembate Sotto» dalla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, e «Ritratto di Vittore Tasca» dalla Fondazione Bettino Craxi.

La maturità di Piccio

«L’approfondimento su Piccio diventa occasione per restituire l’immagine di una città che nel corso dell’Ottocento, grazie all’Accademia di Belle Arti e alla presenza di committenti generosi, ha fatto crescere artisti di grande rilievo», sottolinea l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti . «Con l’esposizione dei tre prestiti – spiega Maria Cristina Rodeschin i – approfondiamo il decennio della piena maturità di Piccio, compreso tra il 1860 e il 1870». Per informazioni www.lacarrara.it/

La mostra su Giovanni Carnovali arricchita da tre opere che arrivano in prestito: dialogheranno con i 14 dipinti già custoditi in Carrara

Le mostre alla Gamec

Le altre due mostre sono alla Gamec. «La Collezione Impermanente #3.0» resta aperta al pubblico dall’11 marzo all’8 gennaio 2023 : si tratta del terzo progetto del ciclo «La Collezione Impermanente», la piattaforma di ricerca, espositiva e curatoriale che dal 2018 valorizza la natura ibrida della collezione del museo, riflettendo sul suo carattere dinamico e a volte contraddittorio, e proponendosi di farne uno strumento di attivazione di memorie e coinvolgimento del pubblico attraverso l’uso di format espositivi innovativi. «La Collezione Impermanente #3.0», a cura di Sara Fumagalli, Valentina Gervasoni e A. Fabrizia Previtali, inaugura le celebrazioni dedicate ai trent’anni della GAMeC (aperta nel 1991) presentando al pubblico una ricca selezione di opere del patrimonio del museo realizzate da autori di generazioni diverse, dagli anni Novanta a oggi.

Dall’11 marzo al 29 maggio 2022 , infine, lo Spazio Zero della GAMeC accoglie «Dancing Plague» , il progetto vincitore della XI edizione del Premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte – EnterPrize a cura del curatore greco Panos Giannikopoulos. Partendo dalla suggestione dell’avvenimento storico della Piaga del Ballo, il curatore mette in dialogo la storia europea postmedievale, le problematiche del colonialismo e la recente esperienza della pandemia, attraverso i lavori di Benni Bosetto (IT), Ufuoma Essi (UK), Klaus Jürgen Schmidt (SA), Lito Kattou (CY), Petros Moris (GR), Eva Papamargariti (GR/UK), Konstantinos Papanikolaou (GR), Mathilde Rosier (FR/DE), Michael Scerbo (IT/UK) ed Elisa Zuppini (IT/NL).

Piaga del ballo è il termine impiegato per descrivere un fenomeno sociale verificatosi in Europa tra il XIV e il XVII secolo, quando, in una sorta di isteria collettiva, gruppi di persone ballarono ininterrottamente in uno stato di trance per intere settimane, con partecipanti che crollavano per sfinimento, infortuni e morivano per ictus e attacchi cardiaci. Per informazioni www.gamec.it/mostre-in-corso-e-future/

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