Douglas: «Diversità nella creatività»
Ecco il mio terzo Bergamo Jazz

Presentata la 40esima edizione di una delle manifestazioni jazzistiche più longeve del panorama nazionale.

Tanti eventi ospitati nei teatri, nei musei, nelle biblioteche e nelle strade, tanti artisti internazionali e giovani talenti in via di affermazione: Bergamo Jazz 2018 si svolgerà dal 18 al 25 marzo coinvolgendo tutta la città e confermandosi prestigiosa vetrina di una musica dalle molte facce e dai molti orientamenti stilistici. Sarà un’edizione particolarmente importante: per il festival jazz di Bergamo, quella del 2018: sarà infatti la quarantesima, nelle sue due configurazioni di Rassegna Internazionale del Jazz (dal 1969 al 1978 e poi nel 1982 e 1983) e di Bergamo Jazz, dal 1991, la seconda erede naturale e ideale della prima.

Per una ricorrenza così speciale la Fondazione Teatro Donizetti e il musicista americano Dave Douglas, al suo terzo incarico di Direttore Artistico di uno degli eventi musicali più amati non solo dai bergamaschi, hanno quindi allestito un programma articolato e variegato, alla cui realizzazione hanno contribuito numerose Istituzioni e realtà associative attive in ambito culturale e imprenditoriale. Due gli eventi concepiti espressamente: l’ultimo dei concerti al Creberg Teatro, che vedrà eccezionalmente uno fianco all’altro i quattro Direttori Artistici di Bergamo Jazz dal 2006 in avanti – nell’ordine Uri Caine, Paolo Fresu, Enrico Rava, Dave Douglas -, e una mostra fotografica che farà rivivere momenti salienti del Festival.

Le tre tradizionali serate in abbonamento al Teatro Donizetti traslocano al Creberg Teatro, con nomi conosciuti anche ben oltre il mondo del jazz. È il caso del protagonista della serata di venerdì 23 marzo: Maceo Parker, sassofonista e cantante artefice di una potente miscela di jazz e funk, noto anche per le sue collaborazioni con James Brown, George Clinton e Prince, ma anche con numerose star della musica rock, fra cui Keith Richards dei Rolling Stones e i Red Hot Chili Peppers. Autentico showman, icona della black music odierna, Maceo Parker e la sua band offriranno sicuramente una musica ad alto tasso energetico, da ascoltare ma anche da ballare.

Musica per nutrire mente e corpo sarà anche quella che si ascolterà sabato 24 marzo, una intrigante latin piano night animata prima dal duo cubano Chucho Valdes - Gonzalo Rubalcaba e poi dal trio del collega di strumento spagnolo Chano Dominguez. Ribattezzati “the cuban wizards”, Chucho Valdes e Gonzalo Rubalcaba costituiscono la coppia musicale del momento, non solo a livello pianistico: il loro progetto si chiama Trance, a sottolineare la spiritualità di un incontro che non è, quindi, solo la somma di due strumenti uguali o dei rispettivi virtuosismi che li sospingono, ma una collaborazione vera, che si nutre innanzitutto del rispetto reciproco e di un’amicizia di lunga data. Assoluto padrone della tastiera acustica è anche Chano Dominguez, amatissimo da Stefano Bollani che lo ha voluto con sé in televisione: il pianista di Cadice fonde nelle sue dita il flamenco e il linguaggio del jazz, dando luogo a un mix sonoro originalissimo.

L’ultima serata di Bergamo Jazz 2018 al Creberg Teatro, domenica 25 marzo, ha tutti i crismi dell’Evento: per la prima volta tutti insieme e in esclusiva per il Festival saliranno sullo stesso palcoscenico il pianista Uri Caine, i trombettisti Dave Douglas, Paolo Fresu e Enrico Rava, ovvero i quattro timonieri di Bergamo Jazz negli ultimi 12 anni. I “directors” saranno coadiuvati da una ritmica di primissimo ordine formata dalla bassista Linda May Han Oh e dal batterista Clarence Penn. Dave Douglas, coordinatore musicale della serata, promette ospiti e repertorio a sorpresa. Le tre serate al Creberg Teatro avranno inizio alle ore 21.

Il Teatro Sociale di Città Alta è da tempo tra le location abituali di Bergamo Jazz. Due gli appuntamenti in programma nel 2018, ad iniziare da quello di giovedì 22 marzo (ore 21) con in apertura il TRI(o)KÀLA: Rita Marcotulli al pianoforte, Ares Tavolazzi al contrabbasso e Alfredo Golino alla batteria. A seguire il quintetto di uno dei nomi nuovi del sassofono: l’americano Logan Richardson.

La pianista romana e i suoi partner suoneranno una musica speziata di pop, ma sempre di impianto squisitamente jazzistico, mentre il musicista di Kansas City proporrà il suo nuovo progetto “Blues People”, forte di due chitarristi, il connazionale Justus West e l’ucraino, ma berlinese di adozione, Igor Osypov. Una serata, dunque, nel segno di una sorta di gioco di contrasti tra “bianco” e “nero”. Il palcoscenico tutto per sé lo avrà, invece, nel pomeriggio di domenica 25 marzo (ore 17), la cantante spagnola Silvia Pérez Cruz, che con la sua voce elegante, sofisticata al punto giusto e piena di poesia, sta conquistando le platee di tutto il mondo. Proposta da Bergamo Jazz 2018 in prima e in esclusiva italiana, Silvia Pérez Cruz interpreterà i brani del suo ultimo album, Vestida de Nit, nel quale compare una bellissima versione di “Hallelujah” di Leonard Cohen. Una voce, dunque, che profuma non solo di flamenco.

Numerosi gli eventi di Bergamo Jazz 2018 sparsi per la città. Per giovedì 22 marzo, alla Biblioteca Angelo Mai, in Piazza Vecchia, ore 18, è prevista la prima presentazione nazionale del libro GRANDE MUSICA NERA. Storia dell’Art Ensemble of Chicago di Paul Steinbeck, nell’edizione italiana a cura di Claudio Sessa, che interverrà insieme al collega giornalista Marcello Lorrai, al fotografo Roberto Masotti e al musicista Dudù Kouate, che di recente ha suonato con lo stesso Art Ensemble of Chicago, gruppo che nel 1974 tenne a Bergamo un memorabile concerto.

Venerdì 23 (ore 18), si entrerà invece nelle sale dell’ex Hotel Commercio di Via Tasso, in occasione della straordinaria solo performance del sassofonista Claudio Fasoli (storico componente del Perigeo), organizzata in partnership con l’Associazione Borgo Tasso e Pignolo. Sabato 24 (ore 11), dopo il successo della passata edizione con Ernst Reijseger, l’Accademia Carrara riaprirà le proprie porte alla musica improvvisata europea con i francesi Louis Sclavis (clarinetto basso) e Vincent Courtois (violoncello), esponenti di spicco del più immaginifico jazz transalpino ed europeo tutto. Sempre sabato 24, ma all’Auditorium di Piazza della Libertà (ore 17), è in programma il quartetto della contrabbassista Linda May Han Oh, strumentista molto richiesta (è componente anche del nuovo quartetto di Pat Metheny), brillante autrice e interprete in proprio di una musica che riflette il dinamico intreccio tra composizione e improvvisazione.

Domenica 25, alle ore 11, sarà la volta di un altro duo, stavolta pianoforte-violino, con gli americani Phil Markowitz e Zach Brock: la loro musica dalle inflessioni cameristiche sarà accolta dalla magica cornice dell’ex Oratorio di San Lupo, in Via San Tomaso. Ancora domenica 25, alla Sala di Porta di Sant’Agostino (ore 15), prima del concerto di Silvia Pérez Cruz al Teatro Sociale, è in cartellone un altro appuntamento di rilievo: il concerto, organizzato in collaborazione con Jazz Club Bergamo, del quintetto del trombettista Jeremy Pelt, uno dei più acclamati jazzisti di area mainstream sulle scene attuali. E per un Festival che si pone come punto di incontro trai una moltitudine di suoni, non poteva mancare all’appello una marchin’ band. Spetterà quindi alla Magicaboola Brass Band, spettacolare formazione che sposa lo spirito di New Orleans con ritmi funk, reggae e altro ancora, inondare di suoni prima il centro di Città Bassa (sabato 24 alle ore 16, con la collaborazione dell’Associazione Bergamo In Centro) e poi di Città Alta (domenica 25, ore 12 e ore 18.30, con concerto conclusivo a Colle Aperto).

Quasi un festival nel festival: la sezione Scintille di Jazz, creata lo scorso anno, è nata dal coinvolgimento da parte di Dave Douglas di Tino Tracanna, musicista di grande esperienza che nello svolgere anche un’intensa attività didattica (è coordinatore dei corsi di jazz del Conservatorio di Milano) conosce bene i nuovi talenti del jazz italiano, spesso per averli avuti come allievi. Si comincia giovedì 22 marzo con i primi due dei sette concerti in scaletta, entrambi in Città Alta e rispettivamente in programma alla Marianna (ore 19), con il trio del pianista milanese Filippo Rinaldo, con Marco Rottoli al contrabbasso e Matteo Rebulla alla batteria, e al The Tucans Pub (ore 23,30), con il progetto “Red Neko Plane” del sassofonista Marco Scipione, che insieme al bassista Jimmi Straniero e al batterista Alessandro Ferrari spazierà da atmosfere elettroniche a sonorità post-rock, dub, jazz, persino metal. Due concerti anche per venerdì 23: al Ristoro Pugliese-Chiostro di Santo Spirito (ore 18), al termine del solo sax di Claudio Fasoli all’ex Albergo Commercio, si potrà ascoltare la cantante Simona Severini che, accompagnandosi con la chitarra, passerà da canzoni di sua creazione a rivisitazioni di brani scelti tra le arie di Monteverdi, di Stefano Landi e canzoni di Enzo Jannacci.

A conclusione di serata, all’IndispArte (ore 23.30), sarà quindi di scena un’ampia formazione, una sorta di all stars del nuovo jazz di area non solo lombarda guidata dal sassofonista Roger Rota, veterano del jazz made in Bergamo. Accanto al leader ci saranno infatti la violinista Eloisa Manera, il trombonista Andrea Baronchelli, i sassofonisti e clarinettisti Francesco Chiapperini e Andrea Ferrari, il chitarrista Alberto Zanini, il contrabbassista Roberto Frassini Moneta e il batterista Filippo Sala. A seguire jam session aperta a tutti… anche agli altri musicisti ospiti del festival. Infine, sabato 24, a coronare una delle giornate più intense del Festival ci saranno: al Chiostro di Santa Marta (ore 15) il Pulsar Ensemble, quattro percussionisti (Filippo Sala, Luca Mazzola, Gionata Giardina, Sebastiano Ruggeri) e un alchimista elettronico (Jacopo Biffi) all’incrocio tra post-jazz, musica ambient, post-rock ed electro-pop; all’IndispArte (ore 18.30) il quartetto Aparticle, con in prima linea il sassofonista perugino Cristiano Arcelli; ancora all’IndispArte, ma alle 23.30, il trio tutto bresciano del pianista Roberto Soggetti, con Giulio Corini al contrabbasso ed Emanuele Maniscalco alla batteria. A seguire, altra jam session fino a notte inoltrata.

Non solo concerti; Bergamo Jazz è anche film, mostre, incontri didattici e altro ancora, anche dopo il 25 marzo. Nel pomeriggio di domenica 18 marzo (all’Auditorium di Piazza della Libertà, dalle ore 15.30) si terrà il consueto passaggio di testimone tra Bergamo Film Meeting e Bergamo Jazz, scandito prima dalla proiezione del film La rapina al treno postale (Robbery), poliziesco del 1967 firmato dall’inglese Peter Yates, e poi dalla sonorizzazione da parte del pianista Umberto Petrin de La principessa delle ostriche (Die Austemprinzessin), ironica presa in giro del capitalismo made in USA girata nel 1919 dal tedesco, ma hollywoodiano di adozione, Ernst Lubitsch. Ancora cinema, in collaborazione con LAB80, martedì 20 (sempre all’Auditorium di Piazza della Libertà, ore 21), con il film documentario dello svedese Kasper Collin I Called Him Morgan, intenso ritratto del leggendario trombettista Lee Morgan, scomparso tragicamente nel 1972.

Mercoledì 21 marzo (ore 18) si inaugurerà, invece, all’ex Chiesa della Maddalena di Via Sant’Alessandro, la mostra fotografica Bergamo Jazz Festival 1969-2017: un viaggio per immagini attraverso gli scatti di affermati fotografi - Luisa Cairati, Elena Carminati, Roberto Masotti, Pino Ninfa, Luciano Rossetti, Gianfranco Rota, Riccardo Schwamenthal - che negli anni hanno documentato il festival jazz della Città dei Mille. Nelle mattinate da mercoledì 21 a sabato 24, per la sezione JAZZ SCHOOL, si svolgeranno i tradizionali incontri riservati gli allievi delle scuole primarie e secondarie, a cura di CDpM Europe. La composizione nel jazz è il tema scelto per Bergamo Jazz 2018. Un tema importante, affrontato attraverso le parole, ma soprattutto attraverso la musica, di illustri autori, eseguita da un gruppo di musicisti che, a seconda delle mattinate, vedrà in campo le cantanti Caterina Comeglio e Paola Milzani, i sassofonisti Gabriele Comeglio e Nicholas Lecchi, il trombettista Sergio Orlandi, il trombonista Andrea Andreoli, il pianista Claudio Angeleri, il bassista Marco Esposito e il batterista Luca Bongiovanni. Sono previsti anche interventi dell’attore Ettore Castagna e del musicologo Maurizio Franco.

Significativo sarà poi l’inedito intreccio tra Bergamo Jazz e la Stagione di Altri Percorsi: mercoledì 28 marzo, al Teatro Sociale (ore 21), verrà rappresentato lo spettacolo PORPORA. Rito sonoro tra cielo e terra, incontro paritario tra il pianoforte di Stefano Battaglia e la voce dell’attrice e scrittrice Mariangela Gualtieri. Ma non è ancora tutto: durante le giornate di Bergamo Jazz 2018 le vetrine dei negozi della città verranno allestite a tema, grazie all’iniziativa Bergamo Jazz in Vetrina, promossa insieme a DUC e ASCOM BERGAMO. Infine, il Birrificio Indipendente ELAV produrrà una birra blanche, mentre la pasticceria La Marianna realizzerà biscotti a tema, una speciale stracciatella, con lamponi e cioccolato fondente amaro, una torta e dei bignè.

Per tutte le informazioni consultare www.teatrodonizetti.it

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