È stata la notte di Morricone e DiCaprio
Vincono finalmente l’Oscar - Foto e video

Ennio Morricone e Leonardo DiCaprio. Sono loro i vincitori della 88ª edizione degli Oscar. Entrambi erano emozionati e grati sul palco del Dolby Theater, entrambi sono arrivati agli Oscar dopo anni di tentativi andati a vuoto.

Cinque per DiCaprio, sei per Morricone che pure nel 2007 aveva ottenuto un Oscar alla carriera ma che non aveva mai smesso di sperare in un premio vinto per una delle sue straordinarie e leggendarie colonne sonore.

La vittoria del maestro italiano è arrivata per prima, a circa metà di una serata caratterizzata dalla diversità. Non tanto per il colore della pelle dei protagonisti, che dai tempi delle candidature ha dato vita alla protesta per gli oscar «troppo bianchi», ma per la varietà dei titoli che hanno ottenuto riconoscimenti.

«Dedico questa vittoria a mia moglie Maria». Così il maestro Ennio Morricone, salito sul palco accompagnato dal figlio Giovanni, con la voce rotta dalla commozione, ha ringraziato l’Academy, che gli ha assegnato il premio per la migliore colonna sonora, dopo averlo sfiorato varie volte e nel 2007 aveva ottenuto un Oscar alla carriera. «Io non lavoro mai per questi riconoscimenti. La commozione capita, ma per qualche secondo», ha sottolineato a Sky Tg24 Morricone commentando il premio. «Il problema è fare meglio ancora dopo questo riconoscimento bisogna migliorare - aggiunge - vista la mia età non si può fare che questo». Alla domanda se questa sia la colonna sonora più bella che abbia mai scritto, Morricone chiosa: «non credo, anche se è a buonissimi livelli».

Se è stato «Mad Max» a vincere il maggior numero di statuette, sei, al film di Miller non sono andati gli Oscar più importanti, che sono stati distribuiti piuttosto equamente fra tutti i candidati. «Il caso Spotlight», sullo scandalo dei preti pedofili a Boston, ha vinto il premio per il miglior film, The Revenant -Redivivo è valso la statuetta a DiCaprio, migliore attore protagonista ma anche a Alejandro Inarritu, miglior regista, a Emmanuel Lubezki per la fotografia.

Inarritu è al secondo Oscar consecutivo e Lubeski al terzo, entrambi l’anno scorso hanno vinto per Birdman, e due anni fa Lubeski ha portato a casa la statuetta per la fotografia di Gravity. La grande scommessa, sullo scandalo dei subprime ha ottenuto il premio alla sceneggiatura non originale mentre quello per la sceneggiatura originale è andato al Caso Spotlight.

Per il resto la serata è proseguita senza troppe sorprese se non quella riservata dalla vittoria della statuetta per il migliore attore non protagonista, andata a Mark Rylance, per Il Ponte delle spie di Steven Spielberg. Più scontate le vittorie al femminile, Alicia Vikander che ha vinto l’Oscar per la migliore attrice non protagonista per «The Danish girl» e Brie Larson migliore protagonista per «The Room».

Toccante il momento della standing ovation a Morricone. Il maestro, ottantasette anni, è salito sul palco accompagnato dal figlio Giovanni e, con la voce rotta dalla commozione ha ringraziato l’Academy, i colleghi candidati insieme a lui, Quentin Tarantino e Harvey Weinstein ma poi ha voluto concludere ringraziando la moglie, sua compagna di vita da 60 anni.

DiCaprio ha invece voluto dedicare lo spazio del suo discorso a un tema a lui caro, quello dei riscaldamento globale: «Per girare The Revenant abbiamo dovuto andare quasi al polo. Il 2015 è stato l’anno più caldo della storia, i cambiamenti climatici sono una realtà che sta accadendo adesso, dobbiamo smettere di procrastinare, bisogna agire per l’umanità e per le comunità indigene, per i figli dei nostri figli, le cui voci sono poste sotto silenzio dall’avidità di pochi». Tema che ha poi ripreso in sala stampa, quando ha ribadito: ®Avevo la possibilità di farmi ascoltare da un pubblico di svariati milioni di persone e l’ho sentito come un dovere».

Importante anche il discorso di regista e produttori del miglior film:«Il nostro film ha dato voce ai sopravvissuti dello scandalo pedofilia nella chiesa, e questo Oscar amplifica questa voce che vorremmo arrivasse al Vaticano, - ha detto il regista Tom McCarthy - ora è il momento di proteggere in nostri bambini». Quando regista e sceneggiatore hanno fatto la comparsa in sala stampa è accaduto un fatto curioso: un faretto è caduto, senza fare danni, ma il regista Tom McCarthy ne ha approfittato per fare una battuta: «È stata la Chiesa cattolica!», ha detto, suscitando le risate dei giornalisti.

Francesca Scorcucci

Ecco la lista dei premi assegnati durante l’88ª edizione degli Academy Awards, al Dolby Theatre di Los Angeles.

MIGLIOR FILM: Spotlight

MIGLIOR REGIA: Alejandro Gonzales Inarritu

MIGLIOR ATTORE: Leonardo DiCaprio

MIGLIOR ATTRICE: Brie Larson

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA: Mark Rylance

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA: Alicia Vikander

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE: Spotlight

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE: La Grande Scommessa

MIGLIOR FILM STRANIERO: Figlio di Saul

MIGLIOR FILM ANIMAZIONE: Inside Out

MIGLIOR FOTOGRAFIA: The Revenant

MIGLIOR SCENOGRAFIA: Mad Max: Fury Road

MIGLIOR MONTAGGIO: Mad Max: Fury Road

MIGLIOR COLONNA SONORA: Ennio Morricone (The Hateful Eight)

MIGLIOR CANZONE: Writing’s on the Wall (Spectre)

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI: Ex Machina

MIGLIOR SONORO: Mad Max: Fury Road

MIGLIOR MONTAGGIO SONORO: Mad Max: Fury Road

MIGLIOR COSTUMI: Mad Max: Fury Road

MIGLIOR TRUCCO: Mad Max: Fury Road

MIGLIOR DOCUMENTARIO: Amy

MIGLIOR CORTO DOCUMENTARIO: A Girl in the River: the price of forgiveness

MIGLIOR CORTO: Stutterer

MIGLIOR CORTO D’ANIMAZIONE: Bear Story.

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