Giovedì 3 giugno all’Auditorium il docufilm «African Dreamers»: guarda il trailer

Lab80 propone giovedì 3 giugno (ore 20,30) un appuntamento all’Auditorium di piazza Libertà a Bergamo con «African Dreamers», un film-documentario.

Si tratta di un lavoro di Hic Sunt Leones che racconta un passaggio di vita di cinque ragazze africane. Il ricavato della proiezione sarà devoluto al collettivo Hic Sunt Leones, un gruppo di sette giornalisti (Roberto Cavalieri, Francesco Cavalli, Davide Demichelis, Angelo Ferrari, Alessandro Rocca, Luciano Scalettari e il compianto Raffaele Masto) che nel 2016 ha avviato la campagna «Dalla parte di Nice», un progetto volto al sostegno di una donna masai, appunto Nice, e che si unisce a tutte le bambine, le ragazze e le donne africane nella lotta contro la mutilazione genitale femminile, la tratta della prostituzione e una vita senza diritti e senza futuro. Dalle mutilazioni genitali alle bambine streghe, dal sesso di sopravvivenza alle ragazze ridotte in schiavitù, dalle bambine di strada alle giovani vittime di guerra. Il progetto originario si è progressivamente allargato e ora Hic Sunt Leones sostiene una serie di progetti a favore di ragazze e giovani donne in molti Paesi africani. L’ultimo progetto è in Costa d’Avorio, a Gran Bassam, dove si vuole ammodernare la biblioteca che sarà dotata, oltre che di libri, anche di un pc e di un proiettore. All’Auditorium interverrà Angelo Ferrari, giornalista Agi che fa parte del collettivo di autori Hic Sunt Leones ed è il presidente dell’associazione.

Il docufilm, prodotto in Italia nel 2020, dura 78’ ed è stato girato in Kenya, Costa d’Avorio, Tanzania e Repubblica Democratica del Congo. «Continuerò a lottare affinché le ragazze crescano, diventino donne senza essere mutilate. Tutte le ragazze africane devono diventare donne e poter sognare. Sono sicura che tutto ciò sia possibile». Si tratta di una frase pronunciata da Nice Nailantei Leng’ete, la donna masai di 26 anni che lotta da anni per i diritti delle giovani africane. È da questa frase che tutto è cominciato.

Il film racconta la storia di cinque giovani donne, in quattro Paesi di quell’Africa da dove molti fuggono in cerca di una vita migliore. Wangare e Grace, Deborah, Marveille e Mariam hanno invece deciso di restare e di provare a cambiare la loro difficile vita, lottando contro i pregiudizi, le credenze, le violenze e le culture antiche che troppo spesso negano diritti universali. Così percorrendo piste polverose, baraccopoli e paesaggi mozzafiato, nell’arco di tre anni, ciascuna di loro sta provando a navigare verso il proprio sogno. Un sogno di riscatto.

Il docufilm è una tappa di avvicinamento alla manifestazione «Le nostre voci contano, le nostre vite contano» di Black Lives Matter Bergamo.

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