Grimaud, la musica e i lupi: un talento assoluto al Festival pianistico

Il concerto A 7 anni si avvicina al pianoforte, a 13 è al Conservatorio di Parigi, a 16 si diploma. È Hélène Grimaud, talento assoluto, martedì 31 maggio alle 20 ospite del Festival pianistico internazionale.

La storia di Grimaud è singolare. A 21 anni scappa negli Stati Uniti, ma i suoi fantasmi la inseguono e le fanno conoscere gli abissi della depressione. Finché, durante una passeggiata nel bosco, il suo sguardo incontra quello di un lupo e si riconosce. È il suo punto di svolta, che la porterà a fondare il Wolf Conservation Center a South Salem, nello Stato di New York.

Cosa l’ha riavvicinata alla musica dopo la profonda crisi che ha raccontato ampiamente nella sua autobiografia “Variazioni selvagge”?
«In verità non ho mai abbandonato la musica e non ho neppure mai smesso di fare concerti, semplicemente ho rivisto le priorità nella mia attività professionale concedendomi tempo per seguire anche altri progetti. Quando ho pubblicato Variazioni selvagge nel 2005 mi sono assunta il rischio della autofiction, dove l’autobiografia si mischia a una buona dose di fiction: per esigenze puramente drammaturgiche alcune cose non sono raccontate esattamente come sono avvenute nella realtà».

Cosa ha trovato nei lupi che non le davano gli esseri umani?
«I lupi mi hanno insegnato l’importanza del rispetto, per l’ambiente e per le sue creature».

Non ha mai avuto paura?
«Avere a che fare con i lupi mi dà la stessa adrenalina del palcoscenico: quando sei con loro devi essere totalmente concentrato soltanto su quello che stai facendo, non può esistere altro».

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