La Carrara, un cantiere «aperto»: ecco il nuovo deposito delle opere

Un nuovo appuntamento dedicato ai lavori di rinnovamento questa volta negli spazi della barchessa: un deposito innovativo a disposizione degli studiosi.

Accademia Carrara presenta un nuovo appuntamento dedicato all’aggiornamento sui lavori in museo, in programma fino a gennaio 2023. In questa occasione, il focus dell’incontro è stato il recupero dello spazio della barchessa che, secondo il progetto di rinnovamento dell’architetto Antonio Ravalli e del suo team, sarà adibito a deposito delle opere e a luogo di studio.

Un nuovo ambiente funzionale costruito secondo i più innovativi standard di museografia, con il contributo di fornitori di alto livello del settore, che permetterà di raccogliere e preservare, per la prima volta direttamente all’interno del museo, le opere non esposte. In questo modo, la realizzazione del deposito a griglia negli spazi della barchessa favorirà la possibilità di creare più facilmente un dialogo con la collezione in mostra, riducendo tempi e ottimizzando le risorse.

Un luogo di ricerca

Un luogo però non soltanto di preservazione, ma anche di lavoro e ricerca, animato da professionisti, come esperti, studiosi, conservatori, che avranno l’opportunità di accedervi e confrontarsi direttamente con le opere e gli oggetti della collezione.

I depositi hanno un ruolo centrale nella vita del museo: sono degli scrigni tecnologici indispensabili per la buona conservazione del patrimonio. Sono anche luogo di ricerca: visitati dagli studiosi e monitorati dal personale del museo che vi torna e vi ritorna, facendovi spesso interessantissime scoperte. Questo backstage del museo interessa anche il pubblico che, sempre più attratto anche dalla componente tecnica della vita museale, chiede di visitarli. Il recupero di un nuovo spazio adibito a deposito nella sede storica della Carrara costituisce un importante avamposto del funzionamento della pinacoteca.

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