Laura Cadonati e la scoperta epocale:
«Ecco l’onda gravitazionale di Einstein»

È stato l’evento di una carriera, il sogno che si avvera, un’emozione enorme». Laura Cadonati, bergamasca di Borgo Santa Caterina, laureata in Fisica a Milano nel 1995, ieri, alla conferenza stampa che a Washington, in contemporanea con Pisa, ha annunciato al mondo la prima osservazione delle onde gravitazionali predette da Einstein tra le conseguenze della teoria della relatività generale, era lì in prima fila, sotto il podio.

Perché su Ligo lavora da 14 anni. Cervello in fuga, dottorato a Princeton, dal 2002 al Mit, dal 2007 professore ad Amherst e da un anno al Center of Relativistic Astrophisics del George Tech di Atlanta.

Come è arrivata alle onde gravitazionali? «Per sfida. C’era un posto temporaneo al Mit, mi è sembrato un campo difficile, intrigante».

Lei presiede il Ligo Data Analysis Council e il suo gruppo di ricerca è focalizzato proprio sulla rilevazione delle onde. Prima di oggi, cos’è successo? «Lavoravamo sull’evento da quattro mesi, abbiamo fatto molti test e controlli, un’analisi molto accurata dei dati per accertarci che quanto era stato rilevato fosse davvero un evento di natura astrofisica. È stato bellissimo, un evento perfetto, proprio come ci si aspettava dalle previsioni teoriche. Eravamo sicuri di aver scovato l’onda di Einstein, ma volevamo portare davanti alla comunità scientifica qualcosa di totalmente credibile. Per questo, prima di dare l’annuncio, abbiamo aspettato di avere l’articolo pronto e validato».

Che cosa significa aver trovato le onde gravitazionali?«È insieme una grande scoperta e l’apertura di un modo nuovo di fare astrofisica».

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