Silvestri, il concerto era a pagamento
Pioggia di proteste degli spettatori

Pioggia di proteste per l’atteso concerto di Daniele Silvestri al Druso Under The Sky di Stezzano. Inizialmente previsto ad ingresso libero, l’appuntamento si è «trasformato» all’ultimo momento a pagamento: 10 euro a persona. Delusione e rabbia da parte degli spettatori che non sono stati per nulla convinti dalle spiegazioni degli organizzatori.Numerose le email e le telefonate di quanti si sono recati a Stezzano convinti di assistere gratuitamente allo show di Silvestri. Eccone alcune.Per Oscar e Marco: pensate di esibire cosi’ tanta saggezza? Sentivate cosi’ necessario scrivere questi due pensieri?Non uso toni appropriati per esprimervi quel che penso. Bergamo non sopravvive alla tempesta né danza nella pioggia: e’ solamente invasa da persone come voi che pensano di prendersi gioco di tutti. Continuate a vivere in un mondo senza principi.Paolo  Oscar: Chi si lamenta di 10 euro per Silvestri poi ne spende 6 al giorno per un pacchetto di sigarette! Certo qualcuno mi puo’ dire che è una sua scelta.... e che potevano avvertire, e che è il principio che conta, e bla, bla....! Mi spiace per voi piccoli uomini! Un grande plauso alle organizzazioni e a tutti quelli che fanno... una ’pedata nel ........’ a chi pretende sempre e comunque...e che spesso non fa un ’niente’ per il prossimo! ...stiamo parlando di 10 euro per un artista ’importante’....Marco: ciao sono marco moro organizzatore del festivalgandino che si tiene a casnigo da 5 anni, secondo me e’ davvero triste vedere la gente che pretende e basta, la societa’ di oggi e’ veramente strana , cosi’ attenta a lamentarsi e a polemizzare che non a piu’ la capacita’ di godere della bellezza di cio’ che offre la vita, non capisco perche’ ci si accanisce contro un’organizzazione che ha speso soldi , ore di impegno, del suo tempo personale, e tanta passione per un evento che aveva solo l’obbiettivo di far divertire ed emozionare la gente che purtroppo sta dimentaicando come farlo..... 10 euro all’ultimo minuto sono solo l’ultima spiaggia per non afffondare dal tutto economicamente , una manifestazione fatta con un certo criterio e con professionisti costa molto e, non sempre si trova nella gente il riscontro preventivato, quindi e’ lecito per chi poi deve pagare l’artista ricorrere a manovre non amate,soppratutto dagli organizzatori per primi...... con grande ammirazione all’organizzatore e a chi ci ha messo la faccia e non solo l augurio di non mollare per la poverta’ di apprezzare la vita della gente.. e il consiglio di non soppravvivere alla tempesta ma di imparare a danzare nella pioggia......viva la musica , viva la vita e chi la sa vivere ...OM SHANTI! ......PACE  Stefano: 10 euro per un concerto di Daniele Silvestri sono anche pochi, ma non è questo il punto. E’ solo una questione di correttezza e di rispetto per il pubblico, che perfino sul sito ufficiale degli organizzatori, la stessa sera, non ha trovato una riga di quello che poi si è trovato a leggere sullo striscione fatto con la bomboletta (tipo auguri per il matrimonio). Ma ormai il “grande esodo” da tutta la provincia era già arrivato a Stezzano. Che fosse una cosa decisa da giorni e studiata a tavolino? La pubblicità martellante sulla gratuità, fino al giorno stesso, farebbe pensare di si. Tra l’altro, ad appena metà concerto (e col pubblico pagante già dentro) le transenne sono state aperte, facendo entrare le altre centinaia di persone rimaste sul piazzale, me compreso, che hanno potuto così assistere gratis ad una buona ora e mezza di spettacolo... Peraltro di ottima qualità.Dopo questa figuraccia, fossi negli organizzatori del Druso, ci penserei dieci volte prima di organizzare qualcos’altro del genere. Anche perché, vista l’affidabilità dimostrata, buona parte del pubblico me la sarei già giocata. Come l’immagine del mio locale. Mauro: Ci risiamo, noi bergamaschi non cambieremo mai. La solita polemica da piccoli provinciali. Tutti pronti ad indignarsi per 10 euro per uno spettacolo che ne valeva il doppio, e per un’organizzazione che invece ha proposto una rassegna musicale senza molti precedenti per Bergamo. Nessuno che si indigni per cose ben più gravi... Viva il Druso. L’anno prossimo ancora.Daniele: Premetto che faccio parte dell’organizzazione di un festival musicale gratuito, seppur di portata minore di quella di Druso under the sky. Il fatto che le persone si portino birre e quant’altro da casa è una cosa normalissima e che di solito viene preventivata per eventi di spessore che attirano persone da molto lontano. Io so che una birra alla festa dietro casa costa 4€, ma chi viene da Brescia probabilmente non sa nemmeno che c’è un bar. Anch’io mi porto molto spesso la "birra da casa", tuttavia conoscendo le problematiche legate all’organizzazione di questo tipo di eventi faccio sempre e comunque un’acquisto al bar, specialmente se sono organizzati da associazioni di volontariato o comunque senza fini di lucro.Fatta questa premessa, vorrei far riflettere su alcuni punti.Non si può pubblicizzare un evento come gratuito per mesi e poi far trovare il botteghino all’ingresso la sera del concerto, qualunque siano le motivazioni. Non c’è nulla di illegale, almeno credo, ma è moralmente sbagliato. Lo dimostra il fatto che la gente si è recata a Stezzano per divertirsi e molte persone se ne sono andate arrabbiate, chi più chi meno.Non si può nemmeno organizzare uno spettacolo all’aperto, gratuito, e pretendere che le persone non si portino bevande da casa: io sono stato al Druso per il concerto dei New York Dolls, e mi ha veramente infastidito il fatto che il buttafuori non mi lasciasse la mia bottiglia di birra... mi sono sentito come se qualcuno volesse a tutti i costi prendersi i miei soldi! Per finire, una considerazione sul costo del "biglietto". Davvero pensavano che ogni singola persona del pubblico spendesse 10€ a sera....? non bastavo 5€, se proprio non si poteva fare altrimenti? Certamente questi sono errori dettati dall’inesperienza: sono sicuro che il prossimo anno non si ripeteranno queste spiacevoli situazioni.Anzi, ci conto!Romina: Leggo basita tanti commenti di persone che parlano di "l’incredibile scritta" di "fare denuncia" e di "urlare contro la gente che entrava". Che il concerto fosse stato pubblicizzato come gratuito è effettivamente vero. È anche vero che bastava una visita sul blog del Druso o una telefonata per scoprire questo "inghippo". Ammetto che anche io e il mio ragazzo non abbiamo fatto i salti di gioia quando ci si proponevano quasi 80 km di strada e 10 euro ( non preventivati )... Ma come hanno testimoniato altre persone che vi hanno contattato "quando c’è da sborsare 10 euro per qualcosa che abbia a che vedere con la cultura, ci si scandalizza". Quello che non è stato evidenziato nei commenti - cosa secondo me più importante -, è che il grande artista che si è esibito ieri sera ha suonato per quasi 3 ore per farci dimenticare di questi 10 euro, ha fatto sì - insieme alla sua band - che lo spettacolo fosse davvero degno di nota, coinvolgendo il pubblico e regalando emozioni e divertimento. In tutta questa polemica non comprendo se chi si lamenta ha permesso alla "questione di principio" di metterli in un angolo e fargli perdere un avvenimento così piacevole, oppure se si sta lamentando pur avendo fruito della performance (splendida!) di un artista per il quale 10 euro sono anche pochi.Luigi: Sarebbe bastata un po di umiltà. Sarebbe bastato avvertire la gente qualche giorno prima: "La rassegna nell’insieme non ha avuto il successo sperato e quindi l’unico modo per tenere il concerto di Silvestri, a cui teniamo particolarmente, è con un biglietto di 10€ (che son pochi rispetto al livello dell’evento)". Non ci voleva molto. La serata gestita come ieri ha invece diffuso una molto spiacevole sensazione di "Pubblicità Ingannevole". Peccato perchè l’iniziativa Druso nel complesso era interessante, bello avere un posto a Bg dove poter trovare tutti i giorni concerti dei generi più vari. Peccato perchè credo che difficilmente qualcuno l’anno prossimo ci riproverà.Per Andrea L. ancora una volta «sono stati danneggiati gli appassionati di musica bergamaschi. E’ stata una brutta sospresa scoprire di dover pagare 10€ all’ingresso dopo che per settimane se non mesi era stata sventolata la gratuità dell’evento, su manifesti e quotidiani localo. Il cantante si è scusato e si è spiegato che altrimenti il concerto non si sarebbe potuto fare, ma i motivi restano oscuri».Federica parla di una «piccola e malorganizzata arena dopo fino all’altro ieri hanno organizzato concerti di scarso successo». E a proposito del concerto di Silvestri «che da un mese ero in trepida attesa di sentire», «all’alba delle 21.30 mi sono recata al Druso e in mezzo alla strada, su un cartello appoggiato per terra, scritto con lo spray, scorgo l’incredibile scritta: "ci scusiamo per il disagio ma per per problemi organizzativi il concerto di stasera costera 10 euro"».Fabio V. protesta per un concerto che «senza preavviso si è tramutato in un evento a pagamento: mi domando se è mai possibile comportarsi in questo modo, adesso capisco perchè ci invitavano ad essere numerosi».Vito T.: «Io e mia famiglia abbiamo deciso di andare al concerto ieri sera, eravamo in 4 persone piu un amico di mio figlio. Silvestri lo conosciamo e lo apprezziamo e vedere un suo concerto gratuito a Bergamo ci è parsa una bella occasione per poterci concedere una serata estiva piacevole senza dover spendere del denaro. Arrivati a Stezzano in prossimità dell’ingresso del parcheggio abbiamo notato uno strano cartello che annunciava l’ingresso a pagamento per problemi organizzativi. Ma cosa sono i problemi organizzativi? Su tutti i siti internet si faceva riferimento al concerto (e sono molti) si è sempre parlato di concerto gratuito. Forse era l’unico modo per attrarre tante persone. Sicuramente il posto non è affatto invitante per fare un concerto. Palco infilato fra due grandi magazzini e l’autostrada. Spero proprio di vedere pubblicato un vero chiarimento e magari delle scuse per avermi fatto consumare qualche € di benzina ed avermi fatto contribuire ad inquinare per nulla».Paolo: «Ieri sera, con l’intenzione di passare qualche ora ad ascoltare della buona musica, abbiamo deciso di andare a Stezzano per ascoltare il concerto gratuito di Daniele Silvestri. Prima di arrivare sul posto ecco la spiacevole sorpresa, ad un incrocio vicino al casello di Dalmine su un pezzo di cartone c’era scritto che si scusavano ma gli organizzatori avevano deciso di far pagare. All’arrivo davanti all’ingresso ecco una folla di gente che sta fuori giustamente per protesta; più tardi verso le 22 sono arrivati pure i vigili locali che ci hanno consigliato di fare denuncia. C’è stata una mancanza di rispetto verso tutti i presenti e soprattutto per quelli che venivano da lontano (i quali sono entrati ugualmente dato il lungo viaggio). Io per principio ho deciso di non entrare e spero che gli organizzatori possano capire lo sbaglio grosso che hanno fatto».Fabrizio: «Nessuno degli organizzatori (Druso Under The Sky), almeno tra le 21 e le 21.45, si è fatto vedere all’ingresso per spiegare i motivi. Solo successivamente lo stesso Daniele Silvestri ha spiegato che l’organizzazione ha avuto problemi economici per cui c’erano solo due soluzioni: fare saltare il concerto o fare pagare il biglietto. Non mi permetto certo di giudicare il lavoro degli organizzatori, però mi permetto di fare un appunto. Senza fare facile retorica, nella vita chi sbaglia paga. Se gli organizzatori non sono stati in grado di produrre in queste settimane una manifestazione in grado di attivare molta gente o se hanno fatto una previsione di incasso troppo ottimistica, al punto da arrivare a non potersi permettere un concerto gratuito per Silvestri, avrebbero dovuto pagare di tasca loro le conseguenze delle loro azioni (ed errori). Invece chi paga in questi casi è il pubblico, che tra l’altro, avrebbe pagato comunque, perdendo il concerto (nel caso di annullamento dello stesso) o pagando un biglietto, così come è stato. Senza considerare il possibile danno di immagine che avrebbe potuto subire lo stesso Silvestri. Encomiabile lo sforzo da parte degli organizzatori di fare (penso per la prima volta) una manifestazione di questo genere, discutibile la scelta di ieri sera di far gravare sul pubblico i propri problemi. Mi spiace naturalmente per loro, ma non c’è scritto da nessuna parte che una società debba chiudere per forza in positivo, ci sta purtroppo anche di chiudere in negativo, con la conseguenza naturale di non ricommettere più gli stessi errori e nel valutare l’oppurtinità o meno di riproporre un evento del genere il prossimo anno».Claudia: ... All’inizio nessuno ci credeva, tanti non si erano nemmeno accorti dei cartelli (ma va????) ed io e i miei amici abbiamo iniziato a boicottare la cosa , urlando contro la gente che indifferentemente pagava per lo spettacolo. Abbiamo anche discusso con i buttafuori ma nulla...infine un ragazzo vicino a noi ha anche chiamato la polizia ma sono arrivati i vigili che hanno fatto il terzo grado ad una signora (forse la proprietaria????) ma nulla di fatto: se volevi entrare dovevi pagare! Molta gente se ne è andata e non è giusto... soprattutto per Silvestri che ha perso parte del suo pubblico. Io credevo all’estraneità della cosa da parte sua ma... verso le h 22,00 sono entrata pagando. La mia amica era venuta con la figlia di 12 anni che voleva entrare assolutamente quindi per solidarietà abbiamo pagato il biglietto. Nonostante ciò durante il concerto continuavo ad urlare contro l’organizzazione per sfogare la mia rabbia e la presa in giro che ho dovuto subire ...Veronica: «Ieri sera, quando sono arrivata e ho visto che era richiesto il pagamento di Euro 10 ho innanzitutto chiesto il perché così da non potermi poi ritrovare oggi a dire “i motivi restano oscuri”. Mi è stato comunque spiegato che nei giorni precedenti al concerto la maggior parte della gente si portava da casa bibite e panini: in questo modo l’organizzazione non ha potuto sostenere tutti i costi. L’alternativa ai 10 euro sarebbe stata l’annullo del concerto. Dopo di che ho deciso di pagare ed entrare a godermi il concerto, nonostante io non fossi in trepida attesa da un mese per sentire Daniele Silvestri. Non dico certo sia stata una “bella sorpresa” ritrovarsi un biglietto da pagare per assistere ad uno spettacolo reclamizzato fino al giorno prima come gratuito, ma sono convinta del fatto che ci si dovrebbe domandare “se è mai possibile comportarsi in questo modo” in altri ambiti - magari con tutto quello che sta succedendo in questi giorni a livello politico e sociale nel nostro Paese dovrebbero sorgere dubbi sul comportamento di altri personaggi più che degli organizzatori del concerto di ieri sera».Iride: «Premesso che sono una semplice fruitrice e non ho nulla a che vedere con gli organizzatori del festival: visto il livello di educazione e civiltà del pubblico (gente in seconda fila che riceve telefonate - suoneria del cellulare al massimo - e chiacchiera sguaiata durante i concerti, per esempio) a me sembra più che plausibile la spiegazione data dagli organizzatori. Era il primo anno del Druso Under The Sky: comprensibile che l’organizzazione non fosse perfetta. D’altra parte, è difficile prevedere che la gente si porti cibo e bevande (il barbecue no?) da casa, pur di non prendersi da bere/mangiare al bar del Festival (che mi pare fosse pure a prezzi abbordabili). Tutti i concerti che hanno preceduto quello di Silvestri sono stati gratuiti. Non penso ci voglia Einstein per capire che anche la consumazione al bar sia un modo per avere delle entrate e far quadrare i conti. Anche a me avrebbe fatto piacere tenermi i miei 10 euro in tasca. Tuttavia, mi sembra davvero da ottusi stare a sollevare un vespaio per questa cosa. Non faccio fatica a pensare che, chi si è lamentato per non aver potuto far vedere Silvestri ai figli, spenda poi 300 euro per comprargli l’ultimo modello di Nike. E’ sempre la solita storia: quando c’è da sborsare 10 euro per qualcosa che abbia a che vedere con la cultura, ci si scandalizza. Tra l’altro, sarebbe stato più dignitoso e corretto, per queste persone che ora si lamentano, protestare e girare i tacchi andandosene, piuttosto che restare lì e cercare di entrare di straforo dal retro del palco, in barba a chi, i 10 euro, li ha tirati fuori».Marco: «Gran brutta serata, ieri. Ho fatto 50 chilometri di strada, con mia moglie, per assistere al concerto di Stezzano che avrebbe dovuto essere gratuito. Così recitavano i comunicati stampa, gli articoli, il sito internet ufficiale di Daniele Silvestri. Abbiamo preferito rinunciare, per una questione di principio. Venti euro li avevamo già spesi in benzina: e quelli nessuno ce li rimborsa». (01/08/2008)

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