«Un ballo in maschera»
ritorna dopo 25 anni

Ancora Verdi per la stagione lirica. Venerdì sera 8 novembre (alle 20,30, poi replica domenica alle 15,30) arriva al Donizetti «Un ballo in maschera», melodramma in tre atti, assente da ben 25 anni dal teatro cittadino.

Ancora Verdi per la stagione lirica. Venerdì sera 8 novembre (alle 20,30, poi replica domenica alle 15,30) arriva al Donizetti «Un ballo in maschera», melodramma in tre atti, assente da ben 25 anni dal teatro cittadino.

Dopo «Trovatore» Bergamo ha modo di ritrovare la sua anima verdiana, mediamente più viva e pulsante di quella, pur significativa, che batte per il concittadino Donizetti. «Un ballo in maschera» è una coproduzione con il Teatro Sociale di Rovigo e il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona, già in passato artefici di altre iniziative congiunte.

Arriva a Bergamo dopo il collaudo veneto del dicembre 2012 e del giugno scorso in Liguria. Anche alcuni degli artefici principali sono di ritorno al Teatro Donizetti. La produzione nasce a Rovigo e infatti vedrà in azione l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta e il Coro lirico veneto (diretto da Giorgio Mazzucato) guidati da Stefano Romani, che è anche direttore artistico del teatro di Rovigo. Altra firma di ritorno è il regista Ivan Stefanutti, che a Bergamo ha firmato «La Bohème» nel 2012 e «Rigoletto» nel 2010.

Tra le voci principali, il tenore bresciano Mario Malagnini avrà il ruolo del Conte Riccardo, mentre il suo segretario, amico e poi assassino Renato sarà affidato al baritono russo Igor Golovatenko. Amelia, divisa tra la passione per Riccardo e la fedeltà a Renato, sarà il soprano greco Dimitra Theodossiou, altra vecchia conoscenza del pubblico bergamasco, più volte applaudita come eroina donizettiana. Il personaggio più inquietante, l’indovina Ulrica, sarà affidato al contralto siciliano Giovanna Lanza, al debutto nel ruolo. Il paggio Oscar sarà interpretato dai soprani Paola Cigna (domani) e Gabriella Costa (domenica), il marinaio Silvano sarà il basso Maurizio Leoni, assieme a Enrico Rinaldo e Stefano Rinaldi Miliani.

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