Video d’epoca, la città che non c’è più
I lavori allo stadio nel 1958 - Video

Ducato e Cinevideo Club propongono giovedì 28 novembre alle 21 in via Moroni 25 la proiezione dei filmati d’epoca che ci restituiscono l’emozione di una Bergamo che non esiste più. Guarda un’anteprima.

Il fascino di Bergamo com’era, dai primi anni ’50 in avanti. Per i suoi «Giovedì culturali» il Ducato di Piazza Pontida, in collaborazione con il Circolo Greppi, segnatamente il Cinevideo Club Bergamo, organizza una «Serata con il cortometraggio» giovedì alle 21, nella sede del Club in via Moroni, 25. «In 75 minuti», spiega il Duca, Mario Morotti, «si presenta una cronostoria di oltre 60 anni di Bergamo, con aperture sulla sua provincia. L’ultimo giovedì del mese il Ducato organizza i suoi Giovedì culturali, in cui si parla di Bergamo e dei bergamaschi. Per l’ultimo incontro del ciclo 2019 abbiamo pensato di far parlare le immagini della Bergamo di un tempo. Per questo abbiamo coinvolto il Cinevideo Club Bergamo, che detiene molto materiale legato alla città e alla sua storia. Loro ci hanno dato un pacchetto di filmati e noi abbiamo scelto».

Si parte con l’ingresso, a Bergamo, nel 1953, dell’allora «nuovo» vescovo: «Angelus Ecclesiae Bergomensis», di Federico Rampini (16’ e 10”). Il filmato, spiega Pierantonio Leidi, presidente, da quasi trent’anni, del Cinevideo Club, nonché autore di diversi dei video che verranno proiettati, «testimonia l’ingresso in Bergamo di monsignor Giuseppe Piazzi. Si vede tutta la folla lungo le mura, fino all’arrivo in Duomo». Poi, fra l’altro, «Astino» com’era nel 1964: un’«inchiesta» di Vittorio Lombardo (6’) che voleva denunciare lo stato di abbandono in cui versava, allora, l’antico convento vallombrosano. «Fa vedere come un luogo di così grande importanza fosse diventato una specie di fattoria molto alla buona: i contadini che portano il fieno, le galline che razzolano, le bestie che sporcano anche in siti un tempo sacri».

E poi ancora si potrà vedere nei filmati del Cvc la costruzione di nuove tribune dello Stadio «Brumana» nel 1958, che passava da 6 mila posti a più di 20 mila. L’inaugurazione della nuova Stazione delle Autolinee l’anno dopo, nel 1960 la Festa del XXV aprile, la posa della prima pietra del Monumento agli Alpini... Ultimo in ordine di proiezione, omaggio alla sede dei Ducato, «Piazza Pontida», dello stesso Leidi (2010, 3’ e 27”): «Avevo tenuto un corso su come realizzare un film. Al termine abbiamo fatto tutti un video-saggio in piazza Pontida, vicino alla nostra sede di via Moroni. Questo riprende la piazza da angolazioni diverse, inconsuete, con scorci che sfuggono al passante distratto o indaffarato. Bisogna cogliere quei particolari che il passante non vede. Tutte cose che ho imparato quando facevo filmati per matrimoni: se realizzo delle riprese come tutti gli altri, non dicono niente. Devi metterci qualcosa di originale, avere la capacità di meravigliare, incuriosire».

Sul piano più tecnico: «Fino al 1990 i filmati erano su pellicola, poi anche noi abbiamo dovuto aggiornarci. I più vecchi li abbiamo digitalizzati. Prima si girava con la cinepresa, 8 o 16 mm, dopo con la videocamera. Adesso, volendo, i filmati si fanno anche col telefonino, ma quello è un altro mondo».

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