93FE310D-CB37-4670-9E7A-E60EDBE81DAD Created with sketchtool.
< Home

Il dialogo e il conflitto. «Bergamo Festival» e gli spazi di confronto per la pace

Articolo. Saranno tante e diverse le prospettive e le voci che animeranno la nuova edizione di «Bergamo Festival», che si concentrerà quest’anno sul tema del conflitto. In cartellone ci saranno importanti ospiti, come Dacia Maraini, Elena Kostioukovitch, Colin Crouch e Serena Dandini, che incontreranno, dal 30 giugno al 2 luglio ad Astino, il pubblico in una serie di appuntamenti gratuiti su prenotazione

Lettura 3 min.

«Dove ci sono le armi, non ci sono le parole e le parole sono il pensiero. E quindi è la mortificazione del pensiero e della complicazione della realtà. Si semplifica, ci sono gli amici e i nemici: gli amici siamo noi, i nemici sono gli altri e questo dà la legittimità all’omicidio. Questa è la cosa più tremenda di tutte». Parla così la scrittrice, poetessa e saggista Dacia Maraini, ospite da Fabio Fazio a «Che tempo che fa» lo scorso marzo.

Dove ci sono le armi non ci sono parole, dove ci sono parole e pensiero si può togliere margine alla violenza, creando spazi di dialogo, non solo in grandi vertici internazionali, ma anche in piccoli momenti di costruzione della pace attraverso incontri come quelli proposti da «Bergamo Festival». Dal 30 giugno al 2 luglio, la manifestazione torna in città ospite dell’ex Monastero di Astino con una serie di appuntamenti a ingresso libero con prenotazione obbligatoria.

«Conflitti. L’umanità alla prova» è il titolo di quest’edizione che rientra nel palinsesto di «Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023» e che «si interroga sui grandi temi del nostro tempo, non tanto per dare delle risposte, piuttosto per porci domande più precise sulla nostra contemporaneità – spiega Corrado Benigni, Presidente «Bergamo Festival»Filo rosso di questi incontri sono i conflitti che drammaticamente abitano gli scenari internazionali con le guerre in corso, che mettono alla prova l’uomo e l’umanità, ma anche i conflitti che spesso viviamo dentro di noi».

La cinquina del «Campiello»

Ad inaugurare «Bergamo Festival», venerdì 30 giugno alle 18, sarà una delle tappe nazionali del «Premio Campiello», uno dei più prestigiosi riconoscimenti letterari d’Italia, che ha incoronato autori come Primo Levi, Ignazio Silone, Mario Rigoni Stern e Michela Murgia. Saranno i cinque finalisti della manifestazione gli ospiti della tavola rotonda in cui si presenteranno le cinque opere selezionate: «La Sibilla. Vita di Joyce Lussu» di Silvia Ballestra, «Centomilioni» di Marta Cai, «Diario di un’estate marziana» di Tommaso Pincio, «La Resistenza delle donne» di Benedetta Tobagi e «In cerca di Pan» di Filippo Tuena. A fare da moderatrice la giornalista del Tg1 Alma Maria Grandin.

La prima giornata di festival proseguirà alle 21 con un’altra grande intellettuale premiata con il «Campiello», Dacia Maraini, vincitrice del riconoscimento nel 1990 con «La lunga vita di Marianna Ucria». A dialogare con lei sarà Roberto Carnero, professore di letteratura italiana contemporanea all’Università di Bologna, che introdurrà il tema della guerra come tabù aprendo una serie di interrogativi su quanto sia possibile davvero mettere al bando i conflitti armati. A questo si unirà la testimonianza della scrittrice e poetessa, internata da bambina in un campo di concentramento giapponese per antifascisti, che ribadirà il dovere morale di sostenere in tutti i modi possibili il popolo ucraino nella sua lotta per la libertà.

Dall’ideologia della guerra all’umanità della pace

Sabato 1 luglio alle 18, in un ideale passaggio di testimone, la Maraini lascerà spazio alla prima grande ospite internazionale: la scrittrice e traduttrice italo ucraina Elena Kostioukovitch, nata a Kiev, laureata a Mosca e residente in Italia dal 1996, che porterà il pubblico «Nella mente di Vladimir Putin», titolo del suo ultimo libro, un testo che sarà l’occasione per comprendere meglio gli attuali fatti internazionali alla luce di un’inedita storia culturale russa, che va ben oltre gli interessi politici ed economici. Con lei, il giornalista de L’Eco di Bergamo Carlo Dignola ripercorrerà i passaggi chiave del crescendo che ha portato allo scoppio del conflitto.

«”Bergamo Festival” è un momento di riflessione nel ricco e movimentato palinsesto della Capitale della Cultura, ci invita a fermarci e a spostare la nostra attenzione su temi importanti del dibattito contemporaneo – spiega Nadia Ghisalberti, assessora alla Cultura del Comune di Bergamo Attraverso esperti riconosciuti di livello nazionale e internazionale, il festival offre al pubblico punti di vista e sguardi nuovi sul mondo che ci circonda, con un taglio interdisciplinare per approfondire le criticità del tempo che viviamo».

In testa a tutti il conflitto russo-ucraino, che non sempre è facile comprendere. Uno degli scenari attuali più problematici, davanti ai quali non è semplice formarsi un’opinione, non arrendersi alla rassegnazione ed essere cittadini attivi davanti a ciò che accade. Parte da qui l’appuntamento delle 21 del 1° luglio, «Interpretare i conflitti, raccontare l’umanità», che porterà ad Astino Cecilia Sala, inviata de «Il Foglio» in aree di guerra, uno dei maggiori esperti di geopolitica come l’editorialista del «Corriere della Sera» Ernesto Galli della Loggia e Sergio Massironi, teologo e Direttore di ricerca presso il «Dicastero Vaticano per lo Sviluppo Umano Integrale». Tre diversi punti di vista per un confronto che si arricchisce nella diversità.

La speranza passa dalla democrazia

Ed è proprio la coesistenza e il dialogo tra le diversità a caratterizzare la vita democratica, che, secondo il sociologo e politologo britannico Colin Crouch vive oggi un periodo molto difficile: è lui, infatti, ad aver coniato il termine «Postdemocrazia», come fase in cui le democrazie avanzate sono caratterizzate dallo svuotamento dei loro poteri. Focus del suo intervento sarà il legame tra clima, ordinamenti politici e malattie infettive in questo mondo iperconnesso, punteggiato da conflitti, devastazioni ed esodi. Con lui a dialogare sul tema «Gli incompatibili: crisi del clima e nuovi nazionalismi?» sarà il giornalista de L’Eco di Bergamo Giulio Brotti, che il 2 luglio alle 18 introdurrà il celebre studioso al pubblico di «Bergamo Festival».

Davanti allo sconforto e alla devastazione c’è un però. Ed è la speranza, tema con cui alle 21, sempre del 2 luglio, si chiuderà «Bergamo Festival» grazie all’intervento di Serena Dandini, che nel suo libro «Cronache dal Paradiso» racconta le storie di “coltivatori di sogni”, che non si arrendono al pessimismo dominante rivolgendosi all’arte, alla bellezza e alla scienza e si impegnano scegliendo di spendere la vita a creare il loro Eden in terra. Un giardino che la presentatrice e scrittrice esplorerà a parole insieme alla giornalista del Tg1 Alma Maria Grandin.

Ingresso gratuito su iscrizione online sul sito ufficiale.

Approfondimenti