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«Iliade. Il gioco degli dèi». A teatro, l’attualità del mito più antico

Articolo. Dal 12 al 18 dicembre, in prima nazionale al Teatro Donizetti di Bergamo, uno spettacolo di grande impatto con Alessio Boni e Iaia Forte, su testo liberamente ispirato al capolavoro di Omero. «Iliade. Il gioco degli dèi» è realizzato in occasione della Capitale Italiana della Cultura e inaugura la ricca Stagione di Prosa 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti

Lettura 3 min.
Alessio Boni (Foto Gianmarco Chieregato)

È stato il Cantore con la C maiuscola, il «padre e principe di tutti i poeti del mondo», come scriveva Leopardi. È il classico che tutti conoscono, anche se forse non ricordano più quel «Cantami, o diva, del Pelide Achille l’ira funesta» studiato sui banchi di scuola. Che sia esistito o no, Omero continua ad essere un autore best-seller. E quella raccontata nell’Iliade è una storia eterna, che supera le epoche storiche e non smette di dimostrare la sua attualità. Dal racconto della guerra con i suoi orrori al legame tra la violenza e il potere, dall’amicizia all’amore, «aprire l’Iliade e l’Odissea equivale a leggere un quotidiano», come scriveva Sylvain Tesson.

Quest’anno, per dare il via alla sua ricchissima Stagione di Prosa 2023/2024 e salutare al meglio l’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, la Fondazione Teatro Donizetti sceglie di partire proprio da Omero e dalla guerra di tutte le guerre. Tutti i giorni dal 12 al 18 dicembre, con doppia replica fuori abbonamento sabato 16 dicembre, il palco del Donizetti ospiterà in prima nazionale « Iliade. Il gioco degli dèi ». Uno spettacolo prodotto dalla compagnia Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo in coproduzione con Fondazione Teatro Donizetti, Fondazione Teatro della Toscana e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

A firmare la regia, la drammaturgia e il testo della rappresentazione, il collaudato team formato dal “Quadrivio”: Alessio Boni, Roberto Aldorasi, Francesco Niccolini e Marcello Prayer. L’attore bergamasco Alessio Boni sarà sul palco accanto ad un’altra artista nota sia dal pubblico teatrale che da quello televisivo e cinematografico: Iaia Forte. Con loro, anche Haroun Fall, Jun Ichikawa, Francesco Meoni, Elena Nico, lo stesso Marcello Prayer e Elena Vanni. Le scene sono di Massimo Troncanetti, i costumi di Francesco Esposito, il disegno luci di Davide Scognamiglio, le musiche di Francesco Forni e le creature e gli oggetti di scena di Alberto Favretto, Marta Montevecchi e Raquel Silva. L’inizio degli spettacoli è previsto alle ore 20.30, la replica pomeridiana di sabato 16 è invece alle ore 17.

Dèi e uomini

Nel capolavoro di Omero ci sono gli uomini, capricciosi, violenti e vendicativi. E poi gli dèi, altrettanto capricciosi, violenti e vendicativi, capaci di emozioni come la gelosia, l’invidia, la vanità. Pensiamo al Pomo della Discordia lanciato da Eris, ancora oggi metafora per indicare la causa di tutti i contrasti.

Nel mito greco le tragedie che vivono gli uomini sono le stesse che vivono gli dèi. Con una differenza: le divinità sono immortali. Sono la causa di tutto, ma non hanno colpa di nulla. Gli uomini, invece, sono esseri miseri a cui, come scrive Alessandro Baricco in uno dei testi più letti dagli studenti che si sono approcciati negli ultimi anni all’Iliade «non è dato di vedere il futuro, ma solo di vivere immersi nella nebbia del presente».

«Iliade. Il gioco degli dèi» darà modo agli spettatori di specchiarsi in uno dei miti più antichi della letteratura occidentale e di sorprendersi davanti alla sua attualità. Al centro della rappresentazione, in modo particolare, le divinità classiche, che nella rappresentazione di Aldorasi, Boni, Niccolini e Prayer sono diventate pallide, immagini sbiadite del loro antico splendore, hanno perso i loro poteri e non sanno spiegarsi né come né quando sia iniziato il loro tramonto. Non si incontrano da secoli, dai tempi di Elena, Achille, Ettore, Andromaca, Priamo, Ecuba, Agamennone, Patroclo, Odisseo e degli altri personaggi di cui si divertivano a muovere i fili del destino. Si ritrovano ancora insieme, riuniti dopo tanto tempo. Al pubblico, il compito di scoprire chi li ha invitati e per quale motivo.

«Iliade canta di un mondo in cui un’ideologia competitiva e l’etica del successo non lasciano spazio a umanità e giustizia, gli uomini non decidono nulla ma sono agiti dagli dèi in una terribile guerra senza né vincitori né vinti – rivela Roberto Aldorasi –. La coscienza e la scelta non sono (ancora) cose che riguardano gli umani: la loro civiltà dovrà attendere l’età della Tragedia per conoscere la responsabilità personale e tutto il peso della libertà. In quel mondo arcaico dominato dalla forza, dal fato ineluttabile e dagli dèi capricciosi non è difficile specchiarci e riconoscere il nostro, le nostre vite dominate da forze distruttive che sono sopra e dentro di noi e che sfuggono ad ogni controllo, nella loro eterna fuga oltre le aspirazioni degli uomini. Ci sono tutti i semi del tramonto del nostro Occidente in “Iliad”e, che però contiene anche quelli della coscienza, della responsabilità e della scelta».

Mostre e incontri

Non solo uno spettacolo. «Iliade. Il gioco degli dèi» sarà anche al centro di una mostra curata da Clelia Epis, ospitata dal 9 al 18 dicembre all’interno di Donizetti Studio e negli spazi del Teatro Donizetti adiacenti la biglietteria. Attraverso l’esposizione, verrà restituito al pubblico tutto il lavoro avvenuto dietro le quinte: verranno mostrati bozzetti e disegni delle scene di Massimo Troncanetti, i costumi di Francesco Esposito e, soprattutto, il lavoro creativo per la realizzazione delle creature e oggetti di scena di Alberto Favretto, Marta Montevecchi e Raquel Silva. Di questi ultimi, in particolare, saranno esposti anche i primissimi bozzetti, poi abbandonati per cercare soluzioni più adatte alla rappresentazione.

E ancora, giovedì 14 dicembre alle ore 18, nella Sala della Musica del Donizetti, è in programma un incontro con gli artisti della compagnia, che entreranno nei dettagli dello spettacolo, dei suoi contenuti, rendendosi disponibili alle domande e alle curiosità sollevate dal pubblico.

Non è finita qua: nelle scorse settimane, la Sala della Musica “M. Tremaglia” del Teatro Donizetti ha ospitato una serie di incontri rivolti al pubblico e agli studenti che assisteranno alle varie repliche dello spettacolo sulle diverse tematiche che continuano ad emergere dal grande poema omerico. L’ultimo incontro si terrà oggi, martedì 5 dicembre. A partire dalle 17.30 si affronterà il tema de «L’Iliade nell’arte» con la professoressa Maria Grazia Recanati, docente di Storia dell’Arte Moderna presso l’Accademia di Belle Arti “G. Carrara”. La professoressa offrirà una panoramica sulla ricezione dell’Iliade da parte degli artisti del mondo antico e tardoantico, che con le loro opere hanno rappresentato un repertorio fondamentale per lo sviluppo dell’arte europea.

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