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La sfida per una sanità migliore parte da Bergamo

Articolo. Prende il via oggi in Fiera a Bergamo il «Laboratorio Sanità» con oltre 200 relatori di fama nazionale e internazionale. Tra gli incontri più attesi c’è quello dedicato alla cybersecurity in ambito sanitario, un tema d’attualità che preoccupa tantissimo gli addetti ai lavori. Basta infatti pensare che solo in Lombardia, da maggio 2022 a marzo 203, sono stati rilevati 770 tentativi di attacco verso gli ospedali pubblici

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Il conto alla rovescia è ufficialmente finito. Prenderà il via oggi, tra le sale della Fiera di via Lunga, la prima edizione de «Il Laboratorio Sanità 20/30 Lombardia - Bergamo», la prima tappa di una roadmap nazionale che porterà, il prossimo 21 novembre, al 18esimo Forum Risk Management in Sanità di Arezzo. L’obiettivo dell’evento – promosso dalla Fondazione per l’Innovazione e la Sicurezza in Sanità, ATS Bergamo, ASST Spedali Civili di Brescia e Gutenberg – è sviluppare e condividere idee e proposte dei professionisti delle strutture sanitarie pubbliche e private, del mondo no profit della Lombardia e di altre regioni del Nord Italia.

Da Bergamo una sfida per il futuro

«Iniziare da Bergamo il percorso verso Arezzo – sottolinea Vasco Giannotti, presidente del Forum Risk Management in Sanitàè per noi importante perché iniziamo da questa città a raccogliere e condividere progetti per lanciare una nuova e importante sfida per salvare e rilanciare la sanità pubblica. In questi due giorni saranno presenti esperti di importanza internazionale, dirigenti e rappresentanti dei vari mondi sanitari e socio sanitari, che analizzeranno dati ed esperienze per cambiare il nostro Sistema Sanitario per soddisfare sempre più i bisogni dei cittadini». «A Bergamo – continua Giannotti – affronteremo in particolare due grandi temi: la sfida della longevità, per capire le necessità di anziani e persone fragili, e il confronto con altri sistemi sanitari internazionali. Investire in sanità significa oggi non puntare solo sulla salute delle persone, ma sulla salute dell’intera comunità: per far ciò è necessario innalzare sempre più la qualità dei servizi per portare l’Italia ad essere anche un punto di riferimento per la cura di pazienti provenienti da tutto il mondo».

Una sfida che vuole partire proprio dalla città simbolo della lotta contro il Covid. «Bergamo è nel cuore di tutti – spiega ancora il presidente – Questo luogo, epicentro della pandemia, evoca la voglia di ripartire e credere sempre più nella comunità scientifica e nel bisogno di innovazione che caratterizza la mission della nostra sanità. La Fiera di Bergamo ha poi ospitato nel 2020 anche l’Ospedale da campo allestito in tempi record da Alpini e artigiani, che ha permesso di curare tantissime persone diventando un riferimento di speranza per tutto il Paese ». E poi nell’anno della Capitale della Cultura 2023, i promotori hanno voluto un particolare focus sul tema «La sanità è cultura».

«Siamo contenti e soddisfatti di essere riusciti a portare a Bergamo questi momenti di confronto – dichiara Massimo Giupponi, direttore generale di ATS Bergamo È un appuntamento che si rivolge prevalentemente agli operatori del mondo della sanità, ma è aperto anche ai volontari del Terzo Settore e a tutti i cittadini che vogliono approfondire temi legati al nostro Sistema Sanitario e al nostro sistema di Welfare. Siamo convinti che si stanno avviando attività importanti ed è per questo che abbiamo voluto portare il Laboratorio Sanità 20/30 sul nostro territorio: anche durante i difficili momenti della pandemia ha saputo generare dei progetti interessanti tra cui l’ospedale in Fiera, i Covid Hotel, la gestione delle bombole di ossigeno e tutto quello che ha fatto la rete delle nostre strutture ospedaliere».

Ci saranno 21 tavoli con oltre 250 relatori, con molte esperienze rappresentate. «In particolare – sottolinea Giupponi – abbiamo voluto inserire due tavoli con momenti di confronto a livello internazionale: il primo metterà a confronto modelli organizzativi di Sistemi Sanitari di diversi Paesi; il secondo sarà sull’organizzazione della primary care, ovvero come la rete dei medici di medicina generale funziona in altri Paesi, quindi come svolgono l’attività e come si raccordano con le altre categorie professionali. Uno dei temi critici sul nostro territorio è la disponibilità di questi medici e vogliamo confrontarci su questo. Una grande occasione per conoscere e apprendere, laddove possibile: non abbiamo una posizione precostituita per cui il nostro modello vada bene a prescindere». Il «Laboratorio Sanità» sarà anche un cantiere aperto e partecipato per condividere ed attivare concrete proposte e buone pratiche per lo sviluppo dell’assistenza nel territorio. « Invitiamo tutti a partecipare – conclude il direttore generale – perché sono momenti preziosi per analizzare molteplici fattori».

Il focus sulla cybersecurity

Le strutture sanitarie sono tra i più grandi produttori di dati sensibili. Per questo la sicurezza informatica è diventata una priorità assoluta per l’intero settore sanitario, minacciato a livello globale da frequenti e numerosi attacchi cyber che, soprattutto nel periodo più difficile della pandemia, hanno creato seri problemi alle strutture, attuando seri danni di immagine e, soprattutto, blocchi dei servizi a danno dei pazienti. Un fenomeno in continua crescita che purtroppo colpisce sempre più anche l’Italia.

«Come sottolineato in un report di “Unit 42” – spiega Umberto Pirovano, senior manager Systems Engineering di Palo Alto Networks, azienda leader nel mondo per la sicurezza informatica – il 66% delle organizzazioni sanitarie nel 2021 ha subito attacchi ransomware. Il 77% dei professionisti italiani in sanità considera la capacità di prevenzione degli attacchi in ambito dispositivi medicali connessi come cruciale: ad esempio il 75% delle pompe di infusione intelligenti esaminate nelle reti di ospedali e organizzazioni sanitarie presentava falle di sicurezza note». «Il rapporto Clusit 2023 (dati 2022) sulla cybersecurity in Italia – continua Pirovano – rileva che la sanità è stata il secondo obiettivo d’attacco e il secondo per severità d’attacco, mentre era al quarto posto nel 2022 (dati 2021). I fornitori di servizi sanitari continuano quindi a rappresentare un obiettivo di grande valore per i cybercriminali. Questo, unito alla grande varietà di dispositivi medicali connessi a Internet e alle loro vulnerabilità intrinseche, evidenzia la reale necessità di architetture di sicurezza pensate per l’ambito specifico».

Una sicurezza “tradizionale” non è infatti più sufficiente per proteggere il lavoro di un’organizzazione sanitaria, sempre più connessa e quindi esposta a rischi. «Statisticamente si calcola che – precisa Pirovano – prima del Covid i dispositivi medicali connessi fossero circa il 20%, per balzare al 40% nel 2021, una percentuale che è sicuramente cresciuta anche in questi anni. La pandemia ha innescato cambiamenti radicali nel modo in cui gli operatori sanitari supportano i degenti, collaborano con i colleghi e gestiscono i dati medici. Oggi le visite di persona stanno tornando a far parte della nuova normalità sanitaria, ma le opzioni di teleassistenza a domicilio e con accesso remoto sono destinate a rimanere. Un’educazione alla cybersecurity sarà un elemento fondamentale: la sicurezza non è composta solo da tecnologie, ma è l’insieme di processi, procedure, norme, tecnologie e cultura, ed è questo insieme che può garantire la sostenibilità della digitalizzazione».

Il tavolo tecnico

Il tema avrà domani (dalle 9 alle 13 presso la Sala Quarenghi) un focus specifico all’interno del «Laboratorio Sanità», l’appuntamento di importanza nazionale in programma oggi e domani presso i locali della Fiera di via Lunga. Il coordinatore del panel sarà Andrea Angeletta, CISO di ARIA SpA, l’Azienda Regionale per l’Innovazione e gli Acquisti.

«Da maggio 2022 a marzo 2023 – spiega Angeletta – abbiamo rilevato circa 770 tentativi di attacco verso gli ospedali pubblici lombardi, tutti sventati. Non abbiamo evidenza dei tentativi di attacco verso gli Enti Sanitari Privati accreditati ma sappiamo che, sfortunatamente, almeno uno si è trasformato in un problema più significativo. Inoltre, abbiamo rilevato altre 153 minacce. A livello gestionale, su 40 ospedali in regione già 21 hanno portato in ARIA i propri data centers, mentre già oggi, rispetto alla cybersecurity, tutti gli Enti Sanitari pubblici, sono sotto monitoraggio e controllo e collaborano attivamente ARIA, comprese quelle dell’Ospedale Papa Giovanni di Bergamo e di tutte le ASST bergamasche».

«Una grande responsabilità – prosegue Angeletta – che ci impone la massima attenzione. Durante il “Laboratorio Sanità” ragioneremo sul percorso di sicurezza intrapreso degli enti lombardi, condividendo con la platea riflessioni ed esperienze, tra le quali anche due dei tre attacchi che purtroppo hanno colpito mesi fa tre strutture: l’ASST Lecco, l’ASST Fatebenefratelli Sacco di Milano e ATS Insubria. Per migliorare il livello di sicurezza delle infrastrutture, dobbiamo essere in grado misurarlo e valutarlo, agendo sia su interventi organizzativi ed infrastrutturali mirati che sulla formazione. Nel 2022 abbiamo portato in aula 577 responsabili informatici, mentre per il 2023 vogliamo aprire la formazione direttamente a medici, infermieri e operatori sociosanitari per omogenizzare il livello di consapevolezza e quindi di sicurezza».

Al tavolo tecnico parteciperanno i più importanti direttori dei sistemi informatici delle aziende sanitarie lombarde, tra i quali Antonio Fumagalli dell’ASST Papa Giovanni XXIII, gli esperti di Palo Alto Networks e Gianluca Cavalletti, Global CIO – CISO e CEO «Hi-Tech Company» del Gruppo San Donato. «Questo tavolo – assicura il direttore Sociosanitario di ATS Bergamo Giuseppe Matozzo tratterà un tema attualissimo e delicatissimo. Gli attacchi informatici mettono infatti a rischio la sicurezza dei nostri ospedali, con l’obiettivo di rubare dati sensibili e documenti che non dovrebbero mai diventare di dominio pubblico, con il rischio concreto di mandare in tilt sistemi con conseguenti ritardi e blocchi dei servizi ai cittadini». «Per ora – conclude Matozzo – a Bergamo non sono andati a segno attacchi, ma questo non significa che non siamo esposti a rischi. Il livello di attenzione non deve infatti mai abbassarsi».

Il programma di domani

Dopo l’apertura con un focus su «La sanità che cambia» e primi sette panel, il «Laboratorio Sanità» continuerà oggi con altri tredici tavoli tecnici dedicati a numerosi temi. I lavori riprenderanno con l’approfondimento «Migliorare la performance tra innovazione e sostenibilità: confronti internazionali delle riforme dei Sistemi Sanitari in Europa» (dalle 9 alle 14 in Sala Caravaggio), che vedrà la partecipazione di numerosi relatori tra i quali Josep Figueras dell’Osservatorio Europeo dei Sistemi e Politiche Sanitarie, David Novillo Ortiz di OMS Europa, il direttore generale di Age.Na.S Domenico Mantoan e Giuseppe Remuzzi, direttore dell’ IRCCS Mario Negri.

Da non perdere anche «Nuove partnership pubblico – privato per il rilancio del Sistema Sanitario» alla presenza dell’assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso. Il programma completo della seconda giornata è disponibile sul sito ufficiale, dove sono disponibili anche sezioni virtuali per scoprire e approfondire i contenuti multimediali delle aziende ed entrare in contatto con gli espositori presenti in fiera.

Contenuto a cura di ATS Bergamo

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