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Danzare sulla sabbia con due “legni” ai piedi: i successi dello Sci Club 13 Clusone

Articolo. Da tredici anni, lo Sci Club 13 Clusone prende parte allo «Sci di fondo on the beach», un’iniziativa organizzata a Laigueglia dall’agenzia Eccoci con il contributo di Bottero Ski e del Comune e di diverse aziende del territorio e nazionali. Ci siamo fatti raccontare cosa significa… sciare sulla spiaggia

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I cambiamenti climatici stanno colpendo particolarmente gli sport invernali, a causa della riduzione progressiva di precipitazioni nevose che impediscono agli atleti di allenarsi e gareggiare. Sarebbe un peccato perdere tutto e dover cancellare anni di lavoro e di passione trascorsi sugli sci fra ripide discese e lunghi percorsi in mezzo alla natura.

A questo punto, tanto vale provare ad adattarsi alle novità e trasformarsi, cambiando aria e soprattutto ambiente, lanciandosi in una sfida che poteva sembrare utopia sino a una decina di anni fa. Stiamo parlando dello sci di fondo estivo, o meglio, delle gare svolte direttamente sul bagnasciuga, un’opportunità che per ora rimane una sfida goliardica, ma che in futuro potrebbe essere colta al volo dall’intero Circo Bianco.

Chi ha deciso di investirci è lo Sci Club 13 Clusone, che da tredici anni prende parte allo «Sci di fondo on the beach», l’iniziativa organizzata a Laigueglia, in Liguria, dall’agenzia Eccoci con il contributo di Bottero Ski, del Comune e di diverse aziende del territorio e nazionali. Sotto lo sguardo attonito dei bagnanti che a maggio iniziano a riempire le spiagge della Riviera di Ponente, gli atleti hanno modo di divertirsi lasciando da parte le difficoltà della stagione e al tempo stesso raccogliere fondi a favore della Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro.

L’iniziativa coinvolge i principali sci club d’Italia che, tra un tuffo nell’acqua limpida della Baia del Sole e un po’ di sana competizione, possono dare un importante contributo alla scienza, mentre la salsedine risana le ferite della pelle sofferente a causa delle rigide temperature incontrate durante l’inverno. «Si tratta di una gara goliardica che si svolge ormai da tredici anni ed è composta da una staffetta di quattro/cinque atleti che si sfidano su un circuito di circa 500 metri qui sulla Baia del Sole – spiega Corinne Poletti, segretaria dello Sci Club 13 Clusone – Si gareggia con passo alternato, quindi con gli sci paralleli, anche se si tratta più di una corsa che di una vera sciata, complice la poca scorrevolezza che possiede la sabbia rispetto alla neve».

In grado di richiamare negli anni stelle dello sport e non solo – come la campionessa olimpica Stefania Belmondo, gli sciatori Marta Bassino e Mattia Casse, il biathleta Dominik Windisch, la fondista valdostana Elisa Brocard, il fuoriclasse di ciclismo Claudio Chiappucci e l’ex bandiera dell’Inter Evaristo Beccalossi – la competizione mette a dura prova gli atleti, che non sono abituati a fare i conti con i granelli che si attaccano sotto gli sci e rallentano la corsa. Il tutto avviene rigorosamente con un’attrezzatura adatta, che fa capire cosa si prova quando sotto ai piedi non si ha l’amato fondo bianco.

«Essendo ormai dei veterani, abbiamo imparato che bisogna portare sci utilizzati ormai da qualche stagione, per evitare che si rovinino. Ormai abbiamo un’attrezzatura ad hoc. Avendo sempre vinto dalla prima edizione, nonostante i ragazzi cambino, la voglia di ripetersi c’è sempre, al fine di mantenere viva quella che è diventata ormai per noi una tradizione».

Come sottolineato da Corinne Poletti, gli atleti cambiano nel corso del tempo, ma i risultati rimangono sempre gli stessi. Fra i senior, Mattia Marinoni, Marco Palamini, Stefano Negroni e Fabio Benzoni hanno avuto la meglio su Pragelato (Torino), mentre Marco Pasinelli, Davide Amadei e Federico Castelletti hanno tagliato il traguardo per primi fra gli juniores, davanti ai ragazzi delle Valli Cuneesi. A dimostrazione del grande richiamo che porta una manifestazione del genere, ai nastri di partenza si sono presentate anche squadre provenienti da Ponte di Legno (Brescia), Serravalle Scrivia (Alessandria), Valle Stura (Cuneo), Valle Pesio (Cuneo), Valle Ellero (Cuneo), Valsavarenche (Aosta) e Subiaco (Roma).

Il tutto all’insegna del divertimento perché, dopo un’annata passata ad allenarsi e sfidarsi su anelli gelati, non si può fare altro che sorridere baciati dal sole che inizia a scaldare la primavera: «Essendo una gara goliardica, non abbiamo fatto altri allenamenti specifici, visto che i ragazzi sono decisamente già abbastanza preparati. Semplicemente, c’è la voglia di rivincere il trofeo e portarlo ancora una volta in Val Seriana, oltre a raccogliere i fondi per l’AIRC. Attraverso questa iniziativa, si vuole unire due aspetti lontani come la sabbia e lo sci. Non credo che in futuro si possa avere uno sbocco agonistico».

Nonostante appaia una possibilità remota, qualche sbocco in futuro in realtà potrebbe arrivare, soprattutto considerata l’occasione di dare una nuova vita a sport che, in caso di aumento delle temperature, rischierebbero di scomparire. Non solo lo sci di fondo, ma anche il biathlon, la corsa con le ciaspole, la fat bike. E addirittura, “il tiro con lo slittino”. Ci spieghiamo: essendo al mare, è difficile realizzare una discesa degna di essere considerata tale. Per questo, gli organizzatori hanno promosso una kermesse in cui la slitta non si muove per vita propria, ma grazie alla corsa di baldi giovani che trascinano il peso dell’attrezzo in legno insieme a un compagno di squadra seduto sopra.

Come nello sci di fondo, vince alla fine chi corre più veloce nella sabbia rovente, con l’aggravante di dover trascinare un peso senza ribaltare attrezzo e concorrente. Allo stesso modo, fondamentale è unire l’equilibrio alla leggerezza, per combattere più velocemente le spinte create dall’attrito.

Non c’è nulla di meglio che la spinta dei componenti del proprio gruppo che, a bordo pista, inneggiano e offrono quello slancio che nessun allenamento potrebbe regalarti. Per questo motivo, nonostante ci sia il sogno di trasformarlo magari un giorno in uno sport vero e proprio, la cosa importante è ricordarsi che alla base di ogni disciplina c’è il divertimento. E se insieme a quest’ultimo ci sono il mare e gli ombrelloni, il gioco è fatto.

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