Arriva l’app per segnalare i furti
Con «Siqra» la sicurezza è social

Un’applicazione per smartphone consente ai cittadini di pubblicare e ricevere informazioni su episodi di criminalità nella propria zona. Il principio è lo stesso di Waze, l’app che permette di conoscere il traffico in tempo reale grazie alle segnalazioni degli automobilisti.La prima zona impostata è gratuita, per averne di più si paga.

Dopo i gruppi sul Facebook e su WhatsApp, arriva un nuovo strumento «social» per restare informati su furti, rapine e truffe: si chiama «Siqra» ed è un applicazione che, una volta installata sullo smartphone, consente di segnalare in tempo reale gli episodi di criminalità in una determinata zona. A svilupparla è stato un impiegato tecnico di 29 anni di Ravenna, Ares Braghittoni.

Come funziona? Scaricata l’applicazione - disponibile per iOS e a breve per Android - bisogna registrarsi, inserendo un indirizzo email e scegliendo username e password. A quel punto è possibile impostare la propria «zona di ascolto», cioè la località da cui si desidera ricevere (e segnalare) in tempo reale informazioni su furti, rapine, episodi violenti, truffe e situazioni sospette.

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Pubblicato da Siqra - La sicurezza è social su Sabato 23 gennaio 2016

Alla segnalazione bisogna dare un titolo, fornendo una breve descrizione, indicando sulla mappa il luogo dell’accaduto con data e ora e – se disponibili – allegando fino a tre immagini. I cittadini interessati alla «zona di ascolto» riceveranno le notifiche push (se le hanno attivate) delle segnalazioni in tempo reale. Il principio è lo stesso di Waze, il navigatore social di Google per conoscere il traffico in tempo reale: al posto delle segnalazioni sul traffico, qui si inseriscono i dati sulla criminalità. Impostare la prima «zona di ascolto» è gratuito, mentre per impostarne altre si paga (cliccando sulla sezione «Più Siqra»): da 2,99 euro per una «zona extra» a 7,99 per 3 «zone extra».

Resta qualche dubbio, come per gli altri strumenti social, sulla verifica delle segnalazioni. In teoria un utente potrebbe diffondere segnalazioni false, ma difendersi dalle «bufale» è possibile: le notizie ritenute inaffidabili possono essere inoltrare allo staff, inoltre ciascun utente riceve una sorta di punteggio sull’affidabilità in base al modo e alla frequenza con cui utilizza l’applicazione.

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