Il nuovo Wolfenstein
convince su PS4 e Xbox One

Era il 1992 quando Wolfenstein 3D rese popolare lo sparatutto in prima persona, genere fino ad allora - incredibile ma vero - praticamente semi sconosciuto. Tra fisiologici alti e bassi, la saga ha superato con fierezza tutte le generazioni arrivando, quest’anno, sulle più recenti console Xbox One e PlayStation 4 con il reboot Wolfenstein: The New Order, sviluppato da Machine Games.

Piattaforma: PC, PlayStation 4, PlayStation 3, Xbox One e Xbox 360

Genere: Sparatutto in prima persona

Sviluppatore: Machine Games

Produttore: Bethesda Softworks

Distributore: Bethesda Softworks

PEGI: 18

Era il 1992 quando Wolfenstein 3D rese popolare lo sparatutto in prima persona, genere fino ad allora - incredibile ma vero - praticamente semi sconosciuto. Tra fisiologici alti e bassi, la saga ha superato con fierezza tutte le generazioni arrivando, quest’anno, sulle più recenti console Xbox One e PlayStation 4 con il reboot Wolfenstein: The New Order, sviluppato da Machine Games.

Il nuovo capitolo di Wolfenstein abbandona lo stile grottesco e tragicomico per abbracciare una narrazione molto più seriosa, profonda e complessa. The New Order è collocato cronologicamente in un 1960 alternativo, in cui la Germania nazista del terzo Reich ha vinto la seconda guerra mondiale e sottomesso il resto del mondo al proprio volere. Il giocatore veste i panni del capitano Blazkowicz, soldato degli USA tutto muscoli ma con un gran cuore: saranno molti infatti i filmati di intermezzo che daranno spazio ai suoi pensieri, tratteggiando una personalità molto sensibile e credibile. Blazkowicz, dopo un coma durato 14 anni, cercherà di riunire la resistenza e porre fine al dominio nazista. La trama è senza dubbio uno degli elementi portanti dell’esperienza di gioco, capace di disegnare un dipinto narrativo distopico appassionante e coinvolgente.

La struttura di gioco è quella di un vero e proprio manifesto della tradizione, uno sparatutto in prima persona nudo e crudo intervallato da qualche fase stealth elementare, ma utilissima per spezzare un po’ la frenesia. Ad aggiungere del pepe alla solidssima formula ci pensano alcune sequenze alternative e spettacolari in cui si guidano mezzi, robot o si svolgono missioni sott’acqua. La buona varietà situazionale insieme ad una trama intrigante e ben raccontata fanno di questo gioco un FPS concreto e assolutamente divertente. Unica pecca l’intelligenza artificiale delle guardie: incapaci di reagire in modo reattivo e spesso pericolosi come manichini.

Tecnicamente parlando, il pargolo Machine Games non raggiunge le vette foto realistiche di altri prodotti next-gen, ma si difende comunque piuttosto bene portando su schermo ambientazioni e personaggi dettagliati e ben modellati. Più che discreto il level design, preciso nel restituire un’atmosfera aderente alla realtà distopica e opprimente del gioco.

Non siamo di fronte ad un capolavoro, questo è certo, ma Wolfenstein: The New Order è uno sparatutto in prima persona capace di regalare una buona dose di divertimento grazie ad un gameplay tradizionale, vario ed incalzante. Il tutto è inoltre impreziosito da una narrazione intrigante e coinvolgente.

Marco Locatelli

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