Il tempo dell’attesa
Trepidazione e piccole cose

La vita, dice Antonia Arslan ne «Il calendario dell’Avvento» (Piemme, pagine 154, euro 15), è fatta «di piccole e grandi sospensioni: la trepidazione per una nascita, la speranza di una nuova stagione, la realizzazione di un progetto, la preghiera per una guarigione, il desiderio di un ritorno.

La vita, dice Antonia Arslan ne «Il calendario dell’Avvento» (Piemme, pagine 154, euro 15), è fatta «di piccole e grandi sospensioni: la trepidazione per una nascita, la speranza di una nuova stagione, la realizzazione di un progetto, la preghiera per una guarigione, il desiderio di un ritorno. Aspettare non è mai un atto passivo. Come per i bambini che a Natale non riescono a stare fermi, l’attesa è movimento, creazione, passione». Il suo libro è come i calendari tradizionali, per ogni giorno di dicembre c’è un breve racconto che contiene una scoperta, un ricordo, un’emozione. È una lettura che accompagna a scoprire il senso dell’attesa attraverso piccoli fatti quotidiani, legami familiari, tradizioni, da Amburgo a New York.

Nel racconto dell’inglese Rachel Joyce «Un lieve profumo di limone» (Sperling & Kupfer) il respiro dell’attesa è molto più breve, mancano soltanto cinque ore a Natale, e tutt’intorno alla protagonista, Binny, c’è la frenesia dei preparativi che ben conosciamo: il pranzo, i regali, i messaggi da scrivere. Momenti scintillanti, sì, ma che possono diventare difficili quando si cova nell’anima un dolore profondo. Binny trova la sua risposta in un incontro casuale, in un negozio dove si sente «un lieve profumo di limone», appunto: «A volte abbiamo solo bisogno di fare qualcosa di molto banale», dice una delle protagoniste di questo racconto.

È un momento buono anche per leggere o rileggere «La cura dell’attesa» di Maria Pia Romano (Lupo editore): un romanzo poetico in cui si aspetta l’amore e una nascita. n 

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