Cari medici e infermieri coraggio
Se stiamo insieme ce la faremo

«Voglio dedicare questa lettera a tutta l’Italia in questo difficile momento, e voglio trasmettere un messaggio di ottimismo a tutti quelli che stanno combattendo contro questa emergenza».

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Ci ha scritto Marwa, una ragazza di 14 anni nata in Italia, i suoi genitori provengono dal Marocco. Frequenta la classe prima al liceo Lussana di Bergamo.

«Voglio dedicare questa lettera - scrive Marwa - a tutta l’Italia in questo difficile momento, e voglio trasmettere un messaggio di ottimismo a tutti quelli che stanno combattendo contro questa emergenza». «Noi ci troviamo nell’area più colpita della Lombardia, a Bergamo. Gli ospedali stanno facendo di tutto per trovare una via d’uscita, ma le persone continuano ad ammalarsi e così anche il corpo dei medici e degli infermieri. Ogni giorno voi dovete entrare in contatto con persone malate per assicurarvi il meglio dai vostri pazienti».

«Questa lettera - prosegue la studentessa del Lussana - è indirizzata a tutte quelle persone che stanno combattendo in prima linea contro questa emergenza. So che ora sarete molto indaffarati con il vostro lavoro, ma io vorrei porvi un ringraziamento speciale da tutta l’Italia che vi supporta.

A voi medici, infermieri, politici e a tutte le altre persone che stanno aiutando l’Italia a rialzarsi dico una sola cosa: Grazie!

Una sola semplice parola che però dietro cela tantissime cose, emozioni, sentimenti nei vostri confronti. Vi invito anche a non mollare, perché dopo ogni pioggia c’è sempre un arcobaleno. Dobbiamo solo trovare la luce in fondo al labirinto oscuro.

Se stiamo tutti insieme e collaboriamo, sono sicura che ce la faremo. Ora so che il numero dei contagi vi spaventa a morte, ma ricordiamoci che la paura è un sentimento dettato da noi stessi e non da altri. Siamo noi a decidere se avere paura di qualcosa o no.

Inoltre vorrei anche ringraziare tutte le persone che stanno rispettando la quarantena, lavorando da casa tramite dispositivi e disposizioni elettroniche. Anche le professoresse stanno facendo un lavoro molto utile, facendo continuare l’educazione anche in questo momento di difficoltà. Infine, voglio ricordarvi che l’Italia ce la farà perché siamo forti come dei leoni e duri come delle rocce. Con affetto».

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