Concorsi pubblici bloccati dal Covid
Comuni in affanno, appello al governo

Le programmazioni sono ancora sospese: «Ma l’attività amministrativa così rischia di saltare». I sindaci: problema da affrontare nel prossimo Dpcm.

I concorsi pubblici per le assunzioni sono bloccati per le limitazioni causate dal coronavirus, e questo si traduce con l’affanno dei Comuni nel portare avanti le proprie attività. Molti contavano, con l’inizio di quest’anno, di poter far ripartire le procedure per l’assunzione di varie figure professionali in tutte le tipologie di uffici, in particolare polizia locale, ufficio tecnico, anagrafe e ragioneria. Purtroppo, però, i dati dei contagi non rendono ancora possibile la programmazione del concorsi pubblici. A fronte di questo, quindi, la richiesta di molti sindaci è che il Governo affronti al più presto la questione, «anche perché non stiamo parlando di un nostro capriccio – esordisce il primo cittadino di Brignano, Beatrice Bolandrini –: qui serve tornare ad assumere, visti anche i molteplici servizi che siamo chiamati a erogare. Capiamo che c’è un problema di sicurezza, ma con gli spazi che abbiamo a disposizione potremmo affrontarlo in totale tranquillità. Aspettiamo di vedere cosa conterrà il Dpcm del 15 gennaio, ma se non ci sarà nulla in merito, dovremo farci sentire». Brignano ha bandito un concorso, ora bloccato, per l’assunzione di agenti, fondamentale per far entrare in funzione il servizio di polizia locale associato con Caravaggio, Mozzanica, Pagazzano e Fornovo. Ovviamente, visto lo stop, il servizio è bloccato.

E ieri anche il sindaco di Treviglio, Juri Imeri, con un post su Facebook è entrato in argomento, augurandosi «che il Governo possa prevedere misure che consentano di superare il blocco delle prove concorsuali che si protrae da diverso tempo e sta determinando il rischio di avere effetti significativi sul funzionamento dei servizi essenziali dei Comuni. A Treviglio, ad esempio, sono “sospesi” i concorsi per l’assunzione di agenti di polizia locale e di un assistente sociale, mentre altri sono stati banditi e, a oggi, non si sa se e quando potranno essere effettuate le prime prove». Imeri invita poi Anci ad occuparsene.

Proprio domani, invece, il sindaco di Azzano San Paolo, Lucio De Luca, porterà la questione alla riunione dell’ Ufficio di presidenza di Anci Lombardia di cui è membro: «Sono molti – rileva – i dipendenti della pubblica amministrazione che, approfittando di “quota 100”, sono andati in pensione. All’inizio del 2020 diversi Comuni erano pronti a bandire concorsi per sostituirli. Poi, purtroppo, è arrivato il Covid. L’unica finestra che si è aperta per assumere è stata fra luglio e settembre, quindi richiusa con il blocco di ottobre. Il problema è che non sembra esserci soluzione. Si pensava che a gennaio saremmo passati in zona bianca e che quindi tutto sarebbe potuto ripartire, invece…».

Per superare il blocco dei concorsi qualche sindaco prova a buttare sul tavolo della discussione la possibilità che le prove scritte e orali vengano svolte online. Oppure che si torni a poterle svolgere in presenza purché si rimanga sotto un determinato numero di candidati. Propende di più per quest’ultima possibilità Francesco Bramani, sindaco di Dalmine, Comune che ha bloccati cinque concorsi per l’assunzione di figure per la polizia locale, il ced (settore informatico), un assistente sociale, un insegnante di scuola primaria e un elettricista: «Siamo in grossa difficoltà, non lo nascondiamolo – ammette Bramani –, qui la gente va in pensione e non riusciamo a sostituirla». Anche perché ormai i Comuni stanno facendo fatica anche attraverso il sistema della mobilità: «Ormai non c’è più in giro nessuno» evidenzia Edilio Pelicioli, sindaco di Osio Sopra che sta predisponendo i concorsi per due figure in ufficio tecnico e una in ragioneria: «Speriamo di poterli bandire al più presto – aggiunge –, la nostra capacità di lavoro è al momento molto limitata». Auspica, infine, di accedere alla graduatoria di un altro Comune per l’assunzione di un agente di polizia locale il sindaco di Comun Nuovo, Ivan Moriggi. Per una figura in ufficio tecnico, invece, è già stato bandito un concorso, ovviamente bloccato: «Già era difficile assumere prima, figuriamoci ora – commenta –, chi di dovere intervenga cambiando qualche norma altrimenti, alla lunga, non so proprio come potremo continuare a garantire tutti i servizi che ci competono».

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