Sparatoria per la droga, la faida ai confini. «Escalation in 10 anni: la sera coprifuoco»

CIVIDATE AL PIANO. A Pasquetta due auto inseguite dai carabinieri: un arrestato, due fucili sequestrati e danni a una pattuglia. Il bosco vicino alla stazione fulcro di spaccio e scontri tra due bande. Il sindaco: confidiamo nelle indagini dell’Arma.

«Io lo dico ormai da un po’: la sera, dopo le 22, è meglio non uscire di casa qui a Cividate. Ci sono troppe risse». Mario ha 84 anni e ha trascorso la vita in questo paese al confine sudorientale della Bergamasca, del quale di giorno percorre le strade di campagna in sella alla sua bici. A poche centinaia di metri da qui, soltanto 24 ore prima, nel pomeriggio di Pasquetta, sono riecheggiati alcuni colpi di fucile, culmine di una lite – l’ennesima – tra due bande rivali di spacciatori che da qualche tempo hanno monopolizzato i campi verso Calcio. Nessuno è rimasto ferito, com’era invece accaduto soltanto la scorsa settimana.

Al termine di due inseguimenti (in uno si è schiantata una pattuglia, poi recuperata con il carro attrezzi), i carabinieri di Treviglio hanno fermato due persone, una poi arrestata (per spaccio), sequestrato due auto (non rubate) e due fucili. L’ultimo di alcuni episodi che hanno avuto come epicentro la stazione ferroviaria che prende il nome dai due paesi e il suo degrado: ieri attorno alle 15 due ragazzi si stavano iniettando droga in vena nello scivolo che porta al sottopasso, poco lontano da quel che resta della struttura portabiciclette, trasformata in una discarica di bottiglie di birra vuote e altri rifiuti abbandonati. E sì che la stazione, benchè per il resto deserta, funziona e qualche treno della linea Milano-Venezia si ferma.

Non lontano si trova il bosco che è diventato il rifugio degli spacciatori: in lontananza si vedono le vecchie acciaierie, il nuovissimo capannone di Amazon e l’ex centro commerciale che pure si chiamava «Acciaierie». In primo piano alcuni cascinali e un rudere che era diventato, lo scorso anno, epicentro dello spaccio, tanto da spingere di recente le Ferrovie, che ne sono proprietarie, a murare porte e finestre. A pochi metri sorge la cascina Santina. Chi ci abita racconta che il clima in queste campagne è peggiorato: «Negli ultimi dieci anni il viavai di spacciatori è continuo. Mi è capitato di essere inseguito nei campi e di dover scappare con il trattore. In passato abbiamo anche subìto un grosso furto di attrezzature, che abbiamo poi ritrovato nel bosco qui vicino».

Attorno alle 18 del pomeriggio di lunedì, Pasquetta, questa e altre cascine della campagna a sud di Cividate si sono ritrovate senza acqua. In uno dei due inseguimenti – in contemporanea – delle due fazioni di nordafricani protagoniste della sparatoria, una delle vetture è infatti finita contro la conduttura dell’acqua, interrompendone il flusso. I carabinieri sono riusciti a bloccare due nordafricani, uno dei quali è stato arrestato per detenzione di droga ai fini dello spaccio. L’altro inseguimento si è invece concluso in fondo a via Stazione, dove la strada si interrompe di fronte al muro che separa dai binari: fino a 17 anni fa un passaggio a livello – ora eliminato – consentiva di proseguire verso Calcio. In questo caso i tre occupanti dell’auto sono riusciti a dileguarsi nei campi. Le indagini dei carabinieri di Treviglio e Martinengo sono ancora in corso e al vaglio della Scientifica dell’Arma ci sono le due auto inseguite e sequestrate, un’Audi e una Toyota. Non sono rubate. Una apparteneva al gruppo che avrebbe esploso i colpi di fucile, l’altra alla fazione opposta. Lo scontro non distante dal bar «Paradise», poche centinaia di metri a monte, sempre in via Stazione. Ieri nel locale c’erano alcuni pensionati intenti a giocare a carte: «Una sparatoria? Beh, il clima non è bello, ma si tratta di fatti circoscritti a queste bande», il loro commento.

«La sparatoria non è avvenuta qui fuori, ci tengo a chiarirlo – sottolinea invece la titolare –: abbiamo visto i lampeggianti blu tra i campi e poi abbiamo saputo anche noi quello che era accaduto». Ieri nella zona era tutto un viavai di carabinieri, impegnati nelle indagini per risalire alle altre persone coinvolte nello scontro di lunedì pomeriggio e per cercare di troncare la preoccupante escalation di spaccio e violenza che sta caratterizzando questo territorio.

«Ho fiducia nelle indagini dei carabinieri – sottolinea il sindaco di Cividate, Giovanni Battista Forlani – perché possano porre fine a questi scontri tra due gruppi rivali per spartirsi gli spazi per lo spaccio. Sono in costante contatto con loro: si tratta di situazioni che riguardano questi gruppi che fanno riferimento alla zona del bosco nei pressi della ferrovia. Come Comune, proprio nella zona della stazione, abbiamo previsto l’installazione di 17 nuove telecamere, che però potranno essere piazzate soltanto al termine dei lavori ora in corso per la sistemazione del sottopasso». Sul tema si fa sentire anche la minoranza di «Gente Comune»: «La sicurezza dei cittadini è una priorità assoluta. Chiediamo un aumento delle ore di controllo e pattugliamento del territorio di sera e notte, coinvolgendo sia la polizia locale sia la vigilanza privata. È inoltre cruciale istituire una ommissione per la Sicurezza pubblica».

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