Ministero per i Beni culturali: «Astino, un esempio per l’Europa»

All’ex monastero Il dirigente del Mibact Rocco Rosario Tramutola è intervenuto alla due giorni organizzata Forum per le selezioni nazionali per il Premio paesaggio del Consiglio d’Europa.

Bello da fotografare, certamente. Ma il monastero di Astino e la sua valle, che dopo aver vinto il Premio nazionale del paesaggio 2021, si è aggiudicato anche quello Europeo 2020-2021, il «Landscape Award of the Council of Europe», è molto di più. «È caso esemplare per la tutela dell’ambiente e un uso del suolo compatibile con il contesto» ha spiegato Rocco Rosario Tramutola, dirigente presso il ministero dei Beni Culturali, intervenuto ieri al «Forum delle selezioni nazionali della settima sessione del «Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa». Forte del doppio riconoscimento, Astino sta ospitando il prestigioso summit (che si chiuderà venerdì 29 aprile), ospiti i 12 Paesi che hanno partecipato al premio, ma su cui l’esperienza bergamasca (in rappresentanza dell’Italia) ha avuto la meglio: Bulgaria, Finlandia, Lettonia, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svizzera e Turchia.

Due giornate di studi

Due giornate di studi ad alta specializzazione (chiuse al grande pubblico) organizzate dal Consiglio d’Europa con il ministero della Cultura e Fondazione Mia con il patrocinio della presidenza italiana del Consiglio d’Europa. «Astino è stata la proposta più meritevole in quanto la più complessa, che meglio è riuscita ad attuare tutti i criteri previsti – continua Tramutola -: contrasto all’abbandono e al declino delle aree interne, il paesaggio come strumento di coesione sociale, capacità di stimolare la comunità, esigenza sempre più diffusa». A fare gli onori di casa Fabio Bombardieri, presidente della Fondazione Mia: «È un momento di grande soddisfazione – spiega alla platea internazionale -, nel quale raccogliamo i frutti di un importante lavoro che viene da lontano, possibile per la storia ultracentenaria della Mia, dedicata a finalità assistenziali e culturali sin dalla sua fondazione, nel 1265. Partecipare al premio è di per sé un premio: tutti noi dobbiamo essere orgogliosi». A dare il benvenuto alle delegazioni Maguelonne Dejeant-Pons, segretario esecutivo della Convenzione del paesaggio del Consiglio d’Europa che ha parlato di «sfida nell’organizzare il Forum in questo difficile periodo, è un Rinascimento dopo la pandemia. Parleremo di paesaggio, che non è soltanto bellezza ma desiderio di pace, di qualcosa di positivo. Il Consiglio d’Europa nasce nel 1949, quando il mondo usciva dalla guerra, è triste ritrovarsi oggi in quella situazione, abbiamo perso un Paese (la Russia, lo scorso marzo, ndr)».

Un «think tank» sul paesaggio

Obiettivo della due giorni, condividere le idee e le pratiche più illuminate elaborate da ciascuno Stato per migliorare i paesaggi, migliorando il benessere dei cittadini. Astino è l’esempio, spiega Gilles Rudaz, presidente della Conferenza del Consiglio d’Europa della Convenzione del Paesaggio: «Il progetto italiano sostiene il tema della biodiversità come contributo alla qualità del paesaggio e porta la questione del paesaggio nel dibattito urbano in un momento in cui la sua qualità, nelle aree urbane, si sta riducendo». Tra gli altri interventi, anche quelli del sindaco Giorgio Gori, dell’assessore regionale alle Infrastrutture Claudia Terzi e del consigliere della Mia e presidente dell’associazione Arketipos Vittorio Rodeschini.

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