Occhio alle (finte) mail truffa di Equitalia
E a quella «c» che fa la differenza

La polizia mette in guardia dalle richieste di pagamento di un fantomatico «agente della risossione».

«Nella casella elettronica della mia posta ho trovato questa segnalazione di uno di voi che vuole aiutarmi nel prevenire le truffe» comincia così il post su Facebook di Agente Lisa, una delle pagine social della polizia, particolarmente utile se si vogliono evitare truffe on line. «Lo ringrazio ed ecco qua cosa ha visualizzato dal suo smartphone quando ha aperto la presunta mail di Equitalia. Dico presunta perché ovviamente è solo un falso ed è usata per truffare. In che modo? Se si prosegue si viene dirottati su un link dove si paga una somma ma non a Equitalia, bensì al conto corrente del truffatore. Considerate che aveva ricevuto un altro avviso simile dove avevano inserito pure il suo indirizzo e-mail per raggirarlo meglio, ma lui non è caduto nel tranello».

«Ancora meglio eliminatele direttamente, non scaricate gli allegati e non aprite i link contenuti perché potrebbero anche voler carpire i vostri dati. Ricordate che la richiesta di pagamento non arriva mai via e-mail ma con raccomandata e anche qui accertatevi che sia una vera raccomandata quindi con tutti i timbri e i bolli delle Poste italiane. Insomma prima di pagare dovete essere sempre più che sicuri» conclude la polizia. E noi ci limitiamo ad aggiungere un dettaglio: nell’intestazione c’è scritto «agente della risossione» e non «riscossione». E a volte un refuso fa la differenza.

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