Omicidio di Calolzio, fermato un 25enne: le immagini hanno portato a lui

L’INDAGINE. Si tratta di un italiano originario del Burkina Faso come la vittima. I due si conoscevano. Si erano incrociati anche pochi minuti prima dell’agguato.

Fermato il presunto responsabile dell’omicidio di Malcolm Mazou Darga, il giovane di 23 anni, cittadino italiano, originario del Burkina Faso, da poche settimane residente a Calolzio, ucciso con due coltellate martedì pomeriggio sulla banchina della stazione cittadina.

Alle prime luci dell’alba, ieri mattina, gli agenti della squadra Mobile di Lecco hanno infatti rintracciato e sottoposto a fermo con l’accusa di omicidio volontario un cittadino italiano di 25 anni, a sua volta originario del Burkina Faso, che attualmente si trova nel carcere di Pescarenico (Lecco).

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Già poche ore dopo l’omicidio, avvenuto alle 14 sulla banchina dei binari 2 e 3 della stazione ferroviaria di Calolzio, le forze dell’ordine – squadra Mobile e Polfer – avevano identificato il presunto responsabile che però non era stato rintracciato né nella propria abitazione, né sul luogo di lavoro.

I successivi accertamenti avevano consentito di individuarlo nella residenza della fidanzata. Sono tutt’ora in corso le indagini volte a verificare i motivi dell’aggressione. Sembra però che i due, vittima e omicida, si conoscessero.

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Quel che è certo è che le indagini si sono subito concentrate sull’analisi delle immagini riprese dal sistema di videosorveglianza presente dentro e fuori la stazione. Oltre all’identità del colpevole, ciò che è stato registrato dalle telecamere dovrebbe permettere di chiarire l’esatta dinamica di quanto accaduto, quindi tempi e sequenza dei due colpi inferti, alla coscia e al torace, e il ruolo della possibile seconda persona presente sulla scena del crimine, come risulterebbe dai racconti di alcuni testimoni presenti in quel momento in stazione.

Da una prima ricostruzione, sembra emergere come la vittima, in compagnia della madre, poco prima di recarsi in stazione, sia andato a fare la spesa al vicino supermercato. Lungo la strada vi sarebbe stato un primo incontro con il presunto assassino, a cui avrebbe fatto seguito una discussione. Pochi minuti dopo, il nuovo incontro sui binari con l’omicidio avvenuto in pieno giorno, davanti agli occhi delle madre della giovane vittima.

Emerge inoltre il fatto che lo stesso Malcolm Mazou Darga avesse precedenti con la giustizia. Era stato arrestato per due volte nel giro di un mese, per aggressioni avvenute a bordo di treni. Infatti, nell’estate del 2021 era stato protagonista di due litigi finiti in aggressioni a bordo dei convogli in servizio fra Lecco e Airuno. Nel primo caso era salito su un treno diretto a Milano nella stazione di Lecco. Fermato dal capotreno, in quanto senza mascherina e senza biglietto, si era rifiutato sia di scendere dal treno sia di indossare il presidio medico anti Covid. Ne era nato un parapiglia che aveva coinvolto anche un ex ferroviere presente a bordo che aveva difeso il capotreno. Proprio l’ex ferroviere aveva rimediato un pugno al naso da parte del ragazzo, all’epoca 21enne, con casa ad Airuno. Era stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.

Poco più di un mese più tardi, a fine agosto, il secondo episodio. In quella circostanza era salito a bordo di un treno diretto a Lecco, dalla stazione di Airuno. Anche in questo caso era privo di biglietto e anche in questo caso ne era nata una discussione con il capotreno. Era intervenuto un agente della Polfer che era stato colpito da una testata al volto. Malcolm Mazou Darga era stato nuovamente arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali ed evasione, non avendo rispettato i domiciliari. Per lui si erano momentaneamente aperte le porte del carcere.

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