Terremoto in Marocco, oltre 2 mila vittime: i 400 italiani stanno bene. Caritas e «L’Eco» aprono la raccolta fondi

IL DRAMMA. Una forte scossa di terremoto di magnitudo 7.0 della scala Richter ha colpito la regione di Marrakech, in Marocco, provocando oltre 2 mila morti e centinaia di feriti.

Notte di paura e devastazione in Marocco dove un forte terremoto, 6.8 nella scala Richter, ha scosso l’intero Paese, con echi anche nelle nazioni confinanti, la Mauritania, l’Algeria e perfino in Portogallo.

Il devastante terremoto che ha colpito il Marocco nella notte di tra venerdì e sabato 9 settembre ha provocato vittime e feriti: il bilancio si aggiorna di ora in ora, secondo un nuovo rapporto ufficiale del ministero dell’Interno di Rabat i morti sono oltre 2 mila. Il sisma ha fatto crollare diversi edifici, in particolare nelle province e nei comuni di al-Haouz, Taroudant, Chichaoua, Ouarzazate e Marrakech. Il primo bilancio ufficiale è arrivato nella notte fonda, le 4 di mattina in Italia, dopo che per ore immagini inquietanti giravano sui social: rovine, macchine danneggiate, moschee che tremavano e crollavano, fiumi di persone che si riversavano nelle strade in preda al panico. Una trentina di lunghi secondi che hanno scioccato il Paese.

Quattrocento italiani, stanno tutti bene

I circa 400 italiani nell’area del terremoto sono stati tutti contattati dall’ambasciata italiana a Rabat, dal consolato italiano a Casablanca e dal console onorario a Marrakesh. Lo ha confermato il ministro Tajani.

L’epicentro del sisma, di magnitudo 6,8 secondo l’Istituto Americano di Geofisica (Usgs), ma 7.0 per l’Istituto di Rabat, è stato a sud-ovest della città di Marrakech, 320 km a sud della capitale Rabat. Colpita è stata soprattutto la provincia di Al-Haouz, dove si conta il numero maggiore di vittime. Il movimento ondulatorio è durato circa 30 secondi. Ingenti i danni materiali. Sono state mobilitate le forze dell’ordine, la protezione civile e il personale medico e paramedico per predisporre un eventuale piano di emergenza.

Il ministero dell’Interno ha comunicato che il terremoto ha causato il crollo di diversi edifici, in particolare nelle province e nei comuni di al-Haouz, Taroudant, Chichaoua, Ouarzazate e Marrakech. Elettricità e collegamento internet sono mancati a lungo. Il centralino dell’ambasciata italiana a Rabat ha ricevuto numerose chiamate soprattutto da parte di turisti che chiedono di rientrare a casa.

Raccolta fondi con «L’Eco» e la Caritas

Per chi volesse dare un aiuto concreto la Caritas diocesana bergamasca in collaborazione con «L’Eco di Bergamo» #cuorebergamasco ha attivato una raccolta fondi. Per partecipare è possibile fare una donazione con la causale della donazione «Colletta terremoto Marocco 2023» sui seguenti conti correnti:

C/C intestato a Fondazione Diakonia Onlus c/c postale (con detrazione fiscale)
Iban: IT31A0760111100001048525214
C/C intestato a Diocesi di Bergamo Caritas c/c postale
Iban: IT22S0760111100000011662244

I turisti italiani bloccati negli hotel

«Al momento non abbiamo notizia di italiani feriti». Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in collegamento con la trasmissione «Omnibus» de La7 commentando l’evoluzione della situazione in Marocco colpito nelle scorse ore da un forte terremoto. Sono circa 200 gli italiani che risultano presenti nel Paese in questo momento, ha affermato Tajani che è in contatto costante con l’ambasciata a Rabat e il consolato a Marrakech per dare massima assistenza ai nostri connazionali. Si sta lavorando per poter assicurare il rientro in Italia dei turisti. «La prima cosa importante è contattare tutti gli italiani. Seguiamo minuto per minuto l’evolversi della

situazione», ha sottolineato il titolare della Farnesina.

«Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, oggi a Nuova Delhi per il Vertice G20, ha appreso con dolore il tragico bilancio del devastante terremoto che ha colpito il Marocco» riferisce una nota di Palazzo Chigi. «Meloni - si spiega - ha espresso vicinanza e solidarietà al Primo Ministro Aziz Akhannouch, ai familiari delle vittime e al popolo marocchino, manifestando la piena disponibilità dell’Italia a sostenere il Marocco in questa emergenza».

Il dolore del Papa

«Appreso con dolore del terremoto che violentemente ha colpito il Marocco», Papa Francesco esprime «la sua comunione nella preghiera di fronte a questo disastro naturale». «Triste per questo evento», si legge in un telegramma di cordoglio per le vittime inviato tramite il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, il Pontefice manifesta la sua «profonda solidarietà a coloro che sono toccati nella carne e nel cuore da questa tragedia»: prega «per il riposo dei defunti, per la guarigione dei feriti e per la consolazione di chi piange la perdita dei propri cari e della propria casa». Francesco chiede all’Altissimo di sostenere i marocchini in questa prova e offre il suo incoraggiamento alle autorità civili e ai servizi di soccorso».

I danni a Marrakech e Rabat

Il bilancio del sisma si aggiorna di minuto in minuto, man mano che arrivano i dati dalle città e soprattutto dalle località di montagna vicine all’epicentro. I paesi che punteggiano l’Atlante sono molto poveri, spesso non hanno collegamento internet e le case sono costruite con il caratteristico muro a pisé, realizzato in paglia, fango e sassi. Grande paura soprattutto nella medina di Marrakech, dove le parti più fragili delle mura che circondano il centro storico sono crollate. Hanno ceduto alcune abitazioni, nella piazza Jamaa el Fna è crollato il minareto di una piccola moschea vicino allo storico «Café de France».

La solidarietà internazionale

Si segnalano danni nella kasbah di Marrakech e crolli di abitazioni nella zona a nord est. In città nuova ci sono crepe nel campanile della chiesa cattolica di Gueliz. Crolli di facciate a Essaouira, sull’Oceano atlantico e a Ouarzazate, nel centro Sud. In migliaia si sono riversati per le strade della città nuova di Marrakech e nei vicoli della medina, in preda al panico. Elettricità e collegamento internet sono mancati a lungo. Una vicinanza a Rabat espressa da più parti, a partire dall’Ue che si dice pronta a fornire al Marocco «tutta l’assistenza necessaria». Le condoglianze arrivano da più parti, anche da Vladimir Putin che le ha rivolte al «popolo amico» del Marocco dopo il terremoto. E dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.I sismografi hanno registrato la scossa alle 23.11 di venerdì 8 settembre.

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