Aeroporto, presentate 6 offerte per l’ampliamento

IL CANTIERE. Per fine luglio l’assegnazione dei lavori della nuova ala: si punta a un’apertura parziale nell’estate 2024. Un appalto da 41 milioni con altri 14.600 metri quadrati che porteranno lo scalo sopra i 90mila: nel 2019 erano 54mila.

Sono 6 le offerte pervenute a Sacbo, la società che gestisce l’aeroporto di Orio al Serio, per il nuovo ampliamento dell’aerostazione: il terzo negli ultimi 4 anni. La scadenza per la presentazione era fissata per fine maggio e da qualche settimana la commissione sta esaminando la documentazione pervenuta con l’obiettivo di assegnare i lavori prima della fine dell’estate, si auspica già a fine luglio.

Come si legge nel disciplinare di gara, «l’importo stimato del contratto è di 41 milioni 112.966,78 euro, comprensivo degli oneri per attuazione piani di sicurezza pari a euro 907.900,79». Un appalto decisamente importante come confermato dalla buona risposta degli operatori in un periodo dove le gare sul versante delle infrastrutture sono parecchie, anche alla luce dei fondi (e delle scadenze sulla carta tassative) del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Due anni e 8 mesi a base di gara

«I lavori hanno come obiettivo la realizzazione di un nuovo edificio che estende e amplia l’attuale terminal passeggeri verso sud est. Il fabbricato che occuperà i lotti denominati “2+4B” avrà una forma allungata che andrà a completare l’attuale conformazione del terminal esistente, costituito da più corpi di fabbrica costruiti in epoche diverse» si legge ancora.

«Sono compresi nell’appalto tutti i lavori, le prestazioni, le forniture e le provviste necessarie per dare il lavoro completamente compiuto secondo le condizioni stabilite dal capitolato speciale d’appalto, con le caratteristiche tecniche, qualitative e quantitative previste dal progetto esecutivo con i relativi allegati. L’appalto non è suddiviso in lotti, in quanto richiede una esecuzione e gestione unitaria». Il tempo «per ultimare tutti i lavori compresi nell’appalto è fissato in 989 giorni naturali e consecutivi» precisa Sacbo. Due anni e 8 mesi, quindi, ma la riduzione dei tempi è un parametro importante in fase d’offerta.

Nuovi spazi per i controlli

L’obiettivo è però arrivare a un’apertura per tappe, rendendo disponibile il piano terreno (almeno in parte) già per l’estate del 2024. Nel complesso l’ampliamento si sviluppa su 14.600 metri quadri disposti su due piani nella parte più a est dell’aerostazione, quella verso la torre di controllo dove già nei mesi scorsi si è proceduto con la demolizione dei vecchi fabbricati e la preparazione dell’area destinata ad accogliere quelli nuovi. Il nuovo edificio verrà realizzato in continuità fisica con quello già esistente e che riporta sulla facciata il nome dello scalo, dando così una forma definitiva all’aerostazione.

Dei 14.600 nuovi metri quadri, al piano terra ne sono previsti 3.700 al chiuso e 3.600 open (2.800 sul lato del piazzale esterno allo scalo, i rimanenti verso la pista): al primo piano gli altri 7.300 ma tutti al chiuso, 5.900 per l’area Schengen e i restanti per l’extra Schengen. Un intervento che porterà a una ridefinizione importante degli attuali spazi dell’aerostazione, sempre meno adatti all’aumento esponenziale dei passeggeri: nelle intenzioni di Sacbo è prevista la realizzazione di 25 nuovi banchi per il check-in al pianterreno del nuovo fabbricato, mentre al primo piano verrà spostata l’area dei controlli. Nel progetto sono previsti anche ulteriori spazi commerciali, probabilmente un nuovo duty free.

Come detto, è il terzo ampliamento del terminal negli ultimi 4 anni: a gennaio 2019 era partito quello del lotto 4A ad est, 9.500 metri quadri terminati nell’estate dell’anno dopo nonostante i ritardi causati dal Covid e costati 14,4 milioni a Sacbo. Nel maggio 2020 sono iniziati quelli sul lato est: quasi 13mila metri quadri (10.565 nuovi più 2.245 riqualificati) inaugurati a dicembre 2021 e costati 21 milioni. Due interventi che hanno portato l’aerostazione dagli iniziali 54mila agli attuali 76.300 (e rotti) metri quadri. Ora l’ultimo passo che porterà Orio sopra quota 90mila.

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