Carichi di droga dal Marocco, il «terminal» era a Stezzano

IL BLITZ. Sgominata dalla Guardia di Finanza di Pisa banda di trafficanti. Tra gli arrestati il titolare dell’azienda agricola deposito dei «panetti».

Una cascina di Stezzano come base logistica e deposito delle partite di stupefacente in arrivo dall’estero. Oltre 100 chili ogni mese. Una rete di autotrasportatori compiacenti che dietro compenso nascondevano la droga nei doppi fondi dei loro mezzi e una serie di occupazioni di copertura con contratti interinali da muratori e carpentieri per eludere gli accertamenti delle forze di polizia.

Quindici in carcere

Era questa la struttura della banda di marocchini, alcuni dei quali pregiudicati per reati specifici, che la Guardia di Finanza di Pisa ha sgominato con una vasta operazione scattata all’alba tra Bergamo, Brescia, Trento e Bolzano e ha portato nel complesso ad ordinanze di custodia cautelare in carcere chieste e ottenute dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia per 15 soggetti: sette in provincia di Bergamo, due in provincia di Brescia, tre in provincia di Bolzano e tre in provincia di Trento. Una persona è attivamente ricercata in Spagna.

L’indagine è partita alla fine del 2021 e ha permesso, in poco più di un anno di osservazione e pedinamenti, di accertare l’importazione in Italia di oltre 1,3 tonnellate di hashish che veniva poi rivenduto a grossisti di Brescia, Bergamo, Trento e Bolzano che a loro volta distribuivano i panetti sul territorio alla loro rete di spaccio al dettaglio.

Il gruppo di magrebini, che hanno tra i 60 e i 30 anni e che fanno capo ad una stessa famiglia da molti anni stabilitasi in provincia di Bergamo, tra Dalmine, Stezzano e Osio sotto, nel tempo aveva coinvolto anche un pachistano, un afgano, un tunisino e un senegalese nella distribuzione della droga.

La famiglia infatti aveva la forza economica per importare l’hashish direttamente dalle zone di produzione del Marocco. Con barchini molto veloci le partite di droga arrivavano sulle coste dell’Andalusia dove venivano caricate sui camion che poi passavano la frontiera a Ventimiglia per arrivare direttamente in provincia di Bergamo.

Business da 4,5 milioni

A questo punto entrava in scena l’unico italiano del gruppo, un 61enne di Stezzano, titolare di un’azienda agricola nella quale permetteva, dietro lauto compenso, ai marocchini di nascondere la droga. Anche per lui è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Con due distinte ordinanze la Procura Distrettuale di Brescia e la Procura di Bergamo chiamano i 15 arrestati a rispondere a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, detenzione e traffico di ingenti quantità di stupefacente aggravata dalla transnazionalità del reato.

L’indagine ha permesso di accertare che la droga monitorata, sul mercato di strada, avrebbe fruttato fino ad oltre quattro milioni e mezzo di euro. Non solo. La Finanza ha anche scoperto i pagamenti, attraverso fittizi broker finanziari, di ingenti somme di denaro ai sodali dell’organizzazione in Spagna.

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