Dolore a Gorle, è morto don Luigi Gherardi

«Come dice la Bibbia, c’è un tempo per camminare e un tempo per fermarsi. Quando camminavo per le vie del paese mi sentivo come un padre per le pecorelle che mi sono state affidate. Dovrei dire un grande grazie a tante persone, ma non finirei più, ma prometto di portarle nel mio cuore sacerdotale e nelle preghiere». Queste le parole di don Luigi Gherardi lo scorso settembre, quando ha salutato la comunità alla vigilia del suo ritiro per raggiunti limiti di età. Nato il 14 maggio 1948 a Leffe, dopo l’ordinazione sacerdotale don Gherardi è stato coadiutore parrocchiale di Gorlago (1973-82), poi di San Paolo in città (1982-87) e di Rota Imagna (1987-97), quindi parroco di Paladina (1997-2013) e dal 2013 di Gorle.

La chiesa era strapiena di persone, fra cui il sindaco Giovanni Testa. «Nella vita di don Luigi si apre una nuova strada— ha detto un membro del Consiglio pastorale —. Anche se nuova, su questa strada camminerà con Gesù Cristo e Maria. Diciamo grazie al Signore per il generoso servizio che ha donato».

Nell’omelia, don Gherardi ha ricordato il suo ingresso nell’ottobre del 2013 al santuario della Madonna Nera. «È stato il mio primo giorno con voi. Ho sempre cercato di ascoltare tutte le persone, anche quelle lontane dalla Chiesa, e di vedere il loro lato positivo. Ho molto amato la benedizione delle case, anche se il tempo non è stato sufficiente». Poi il ricordo dei terribili anni della pandemia. «Vedevo la chiesa vuota, per poi finalmente ripopolarsi anche se non come prima».

Don Gherardi era malato da anni e aveva parlato della sua malattia proprio quando ha salutato la comunità. «Sono sempre stato vicino agli ammalati e da due anni lo sono anch’io. Affido la mia sofferenza al Signore per il bene della comunità».

Mercoledì i funerali

La salma di don Gherardi è composta presso la chiesina dell’oratorio di Gorle, i funerali sono stati fissati per mercoledì mattina 20 dicembre alleore 9.30: presiederà il vescovo mons. Beschi.