Rifiuti abbandonati nelle piazzole di sosta. E la tangenziale sud diventa una discarica

IL FENOMENO. Nel tratto tra Stezzano e Levate la sporcizia la fa da padrona ai lati della carreggiata e nei campi. Amareggiati gli agricoltori: «Si mettano le telecamere». Da ottobre è diventato reato, con ammenda e arresto.

Come biglietto da visita non è certo dei migliori. Anzi. Percorrere la tangenziale sud, una delle principali strade della Bergamasca, significa imbattersi in un paesaggio quantomeno sgradevole. Buona parte delle piazzole di sosta della strada sono infatti diventate delle piccole discariche a cielo aperto, dove vengono scaricati puntualmente sacchi – e non solo – di rifiuti di ogni genere. Cartoni, plastica, immondizia varia: fermarsi a buttare un occhio tra questi cumuli di rifiuti significa essere avvolti dallo sgradevole odore tipico delle discariche di rifiuti solidi urbani.

Un triste fenomeno che va avanti ormai da tanti mesi e che fa storcere il naso ai numerosi dei automobilisti e camionisti che percorrono della tangenziale, strada tra le più importanti della nostra provincia perché collega il territorio a ovest del capoluogo con quello a est e, di fatto, la Valle Brembana con la Valle Seriana, lambendo l’Hinterland come un semicerchio a sud del capoluogo. Una strada piuttosto recente: l’ultimo tratto è stato aperto meno di 10 anni fa ed è quello che collega lo svincolo dell’ex Statale 42 del Tonale, a sud di Stezzano, con la Cremasca, a sud di Zanica. Un tratto di meno di quattro chilometri che ha di fatto chiuso l’«anello» della tangenziale e che è stato ribattezzato «nuova Statale 42», perché di fatto rappresenta una deviazione della storica strada che collega Treviglio con la Val Cavallina e il Sebino, per poi finire al Tonale.

Proprio in questo ultimo tratto, che scorre pressoché in aperta campagna, sono state ricavate, oltre ad alcune rotatorie all’altezza degli svincoli con le strade che già esistevano – la stessa Cremasca e la Provinciale 49 Comun Nuovo-Zanica –, anche diverse piazzole di sosta laterali alla carreggiata principale: punti di sosta riservati a situazioni di emergenza e pensati per ovviare al fatto che l’intero tratto di tangenziale è affiancato da guardrail che rendono altrimenti impossibile fermarsi in auto ai lati della strada.

Ebbene, proprio queste aree di sosta, larghe come una ulteriore carreggiata ma lunghe solo qualche decina di metri, sono diventate il posto preferito per qualcuno per scaricare dei rifiuti. E di piazzole non se ne salva una da questo impietoso paesaggio: nei punti dove i rifiuti sono di più i sacchi sono caduti anche nei terreni che affiancano la carreggiata. Terreni in buona parte coltivati. «Ogni tanto si vede qualcuno che si ferma, butta un sacco e se ne va – lamenta un agricoltore –: non è chiaro perché non vengano fermati o non vengano installate le telecamere».

La Provincia, interpellata sul fenomeno, ha fatto sapere che la strada è di proprietà di Anas, che la gestisce. Impossibile, per il momento, avere però un parere sul fenomeno da parte di Anas. Quel che è certo è che dallo scorso ottobre l’abbandono di rifiuti è diventato un reato e non più un illecito amministrativo: le ammende sono ben più salate e salite da un minimo di mille a un massimo di diecimila euro, mentre in precedenza si andava dai 300 ai tremila euro. Cifra che sale addirittura a ben 26mila euro, con l’arresto in flagranza, se ad abbandonare i rifiuti sono titolari di imprese o enti.

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