Scontro in pista, muore pilota amatoriale: Andrea, onesto e leale, la passione per le moto

LA TRAGEDIA. Il motociclista Andrea Bergamelli, 35 anni, lavorava come idraulico e abitava a Torre Boldone. L’incidente a Valencia, in Spagna, durante le prove sul circuito «Ricardo Tormo». Lo strazio della famiglia.

«L’avevamo sentito nel primo pomeriggio e ci aveva detto che le prove erano andate bene. Aveva fatto un buon tempo ed era convinto che avrebbe potuto migliorare ancora e battere gli avversari». Così la cugina Romina racconta l’ultima conversazione con Andrea Bergamelli, 35 anni, prima del fatale incidente di ieri accorso al pilota amatoriale, nativo di Torre Boldone, sul circuito «Ricardo Tormo» a Valencia, che ha coinvolto anche altre moto. La notizia è corsa subito sul filo della rete legata al motociclismo: «Il pilota italiano si è visto coinvolto in un incidente multiplo sul rettilineo del tracciato di Cheste – il comunicato ufficiale del circuito di Valencia –. Bergamelli è stato immediatamente soccorso in pista e trasportato al Centro medico della pista, dove è deceduto. Il Circuit “Ricardo Tormo” di Valencia si rammarica profondamente della perdita di Andrea Bergamelli e manda le sue condoglianze alla famiglia, agli amici e all’organizzazione di Gully Racing».

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La numerosa famiglia di Andrea si è subito raccolta nell’abitazione dei genitori a Torre Boldone per essere vicina alla mamma e al papà: «La notizia della morte di Andrea ci è stata comunicata da Lucia, compagna di Andrea nella vita e anche nella sua passione per la moto. Andrea – ricorda la cugina – era un ragazzo allegro, solare, scherzoso. Di mestiere faceva l’idraulico, ma la sua vera ragione di vita era la moto. Da sempre appassionato delle due ruote, appena poteva partecipava a gare amatoriali. La sua seconda passione era il calcio. Giocava nell’Argonese di calcio a 5 ed era il vice allenatore. Andrea era sempre disponibile con tutti, non sapeva dire di no e aiutava chiunque avesse bisogno. Non riusciamo a renderci conto di quanto successo e non ci sembra possibile che da adesso in avanti non leggeremo più i suoi messaggi nel nostro gruppo Whatsapp di famiglia. Andrea – ripete Romina – era un ragazzo sempre pronto a scherzare e alla mattina era il primo a mandare a tutti un messaggio simpatico e divertente per augurarci il buongiorno».

Andrea viveva con la compagna Lucia Mileno, bancaria, a Torre Boldone. «Si erano conosciuti più di 10 anni fa sui circuiti – racconta Giovanni Cuter, allenatore dell’Asd Argonese San Paolo d’Argon C5 – perché anche lei ha la passione per la moto e lo ha accompagnato anche questa volta a Valencia. Sono partiti a inizio settimana e sarebbero dovuti tornare dopo le prove. Io l’ho visto l’ultima volta due settimane fa, lunedì scorso non era venuto all’allenamento e adesso mi pento di non essere andato a vederlo alla sua ultima partita venerdì 2 a Linarolo, nel Pavese. Ci siamo conosciuti quando aveva vent’anni sui campi da calcio a 5, l’altra sua passione. Nella vita come sul campo Andrea era onesto e leale, schietto, super generoso, attento, una persona speciale. Lavorava come idraulico per una ditta che si occupava degli impianti idraulici dei negozi di alta moda e per questo andava anche all’estero, a Parigi e in Costa Azzurra».

«Era arrivato da noi tre anni fa per dare una mano – prosegue il direttore sportivo Adriano Gilardi – e con lui abbiamo vinto i play off e siamo stati promossi in Serie C2. L’anno scorso non era venuto per via dei suoi impegni di lavoro e con la moto, invece quest’anno era tornato a fare il vice allenatore e anche il giocatore. Era un ragazzo solare, sempre allegro, di compagnia, molto posato. Aveva un furgone con cui si spostava per le trasferte di lavoro, l’ultima volta l’ho visto a Linarolo contro la squadra Marcellini: avevamo vinto 4-1». A causa delle procedure da espletare per il rientro della salma di Andrea dalla Spagna, la data dei funerali non è ancora stata stabilita.

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