Strangolata a Milano, abitava a Seriate
Il killer preso dopo sette mesi: c’è il Dna

Una 52enne trovata morta a Milano ad aprile, sembrava un suicidio ma l’autopsia ha svelato il delitto.

Ha un nome e un cognome il presunto assassino di una 52enne di Milano, ma da oltre 15 anni residente a Seriate, morta soffocata il 28 aprile scorso in un appartamento in affitto in via Lorenteggio a Milano, dove si prostituiva. Dopo l’arresto della Squadra Mobile di Milano a San Giuliano Milanese, oggi Ibrahim Mostafa Mohamed Saleh, egiziano irregolare sbarcato in Sicilia nel 2018 e già colpito da un provvedimento d’espulsione, sarà sottoposto a interrogatorio di garanzia davanti al gip Giuseppina Barbara, il magistrato che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare per omicidio volontario. A tradire il 25enne, ultimo cliente della donna, sono stati WhatsApp e il Dna.

Dalla chat della donna si è scoperto che l’egiziano le aveva mandato tre messaggi poco prima di salire. Messaggi che subito dopo il delitto sono stati cancellati. Uno di questi però è stato recuperato. Le telecamere di sorveglianza in zona hanno ripreso l’uomo prima dell’incontro e dopo 20 minuti (da quel momento in avanti telefono e utenza elettrica della vittima si fermano), mentre corre trafelato. Dalla ricostruzione degli inquirenti, ci sarebbe stato un litigio tra i due. La vittima è stata soffocata con una stretta al collo che non aveva lasciato alcun segno visibile sulla pelle. L’autopsia ha trovato tracce di Dna sotto un’unghia della donna. Lo stesso Dna rinvenuto su un mozzicone rimasto per terra nell’appartamento di via Lorenteggio, che coincide con quello dell’egiziano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA