Trapper arrestati, Simba La Rue va ai domiciliari: «Prevale la salute»

La faida di Treviolo. Scarcerato, «si deve curare e sta riflettendo su suo stile vita».

Mohamed Lamine Saida, ossia il trapper Simba La Rue, esce dal carcere e va ai domiciliari col braccialetto elettronico a casa dei genitori, in provincia di Como, per motivi di salute per proseguire le cure alla gamba ferita e operata dopo l’agguato del 16 giugno. Era stato arrestato una settimana fa assieme ad altri 10, tra cui l’amico Baby Gang, nell’inchiesta milanese per rissa, rapina e lesioni. Indagine con al centro la sparatoria del 3 luglio nella zona di Corso Como, cuore della movida milanese, nella quale sono stati gambizzati due senegalesi.

Lo ha deciso il gip di Milano Guido Salvini, a seguito dell’istanza dell’avvocato Niccolò Vecchioni nella giornata di venerdì 14 ottobre. Simba era già passato dal carcere ai domiciliari, su provvedimento del Riesame l’8 settembre, dopo l’arresto di fine luglio in un’altra indagine su una «faida tra trapper», ma nella comunità Kayros di Vimodrone, stando agli atti, aveva poi commesso una serie di violazioni.

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Ora il giudice ha deciso per i domiciliari sottolineando che «le esigenze relative alle condizioni e al diritto alla salute dell’indagato, tenuto conto anche della sua giovane età, debbano prevalere». E mette in luce, però anche che Simba nelle «dichiarazioni rese in occasione dell’interrogatorio dell’8 ottobre» ha mostrato «un inizio di riflessione sul disvalore dei comportamenti da lui tenuti iniziando in qualche modo, a differenza di altri indagati, dopo la grave esperienza» a porsi «domande sul suo stile di vita». Passano dal carcere ai domiciliari, sempre su decisione del giudice, anche Alassane Faye e Paulo Marilson Da Silva.

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Dopo aver escluso «un suo ricollocamento presso la comunità Kayros», dove tra l’altro il 20enne parlava tranquillamente al telefono con l’ex fidanzata Barbara Boscali (arrestata dal gip di Bergamo come mandante dell’agguato ai suoi danni), il gip ha stabilito che può «essere posto agli arresti domiciliari presso l’abitazione della sua famiglia». Anche perché i genitori, con una lettera inviata al giudice, si sono detti pronti «a soddisfare tutte le sue esigenze terapeutiche accompagnandolo personalmente alle visite mediche e alle sedute di riabilitazione cui dovrà sottoporsi» e si sono «impegnati a vigilare sulla sua condotta».

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Il giudice fa presente anche che il trapper «continua a deambulare con le stampelle», non è «autonomo» ed è «più volte caduto in cella» a San Vittore. E nell’ultima visita medica del 7 ottobre è stato segnalato «il rischio di danni permanenti” alla gamba colpita con dieci coltellate dal gruppo del trapper rivale Baby Touché (non figura tra gli arrestati per il tentato omicidio). Anche la difesa ha depositato un’ampia consulenza medica valorizzata dal gip. Nell’ordinanza si ricorda pure che Simba nella rissa del 3 luglio si mise a colpire i senegalesi con le stampelle, aggravando così notevolmente «le conseguenze della ferita». Ora il 20enne ha bisogno, evidenzia il gip, di una «attività di recupero, che comporta essere seguito da centri specializzati» e non compatibile col carcere.

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