Alzano, pronta la «Fontana della comunità», omaggio alle vittime del Covid

L’OPERA. La scultura di Franco Travi è stata collocata di fronte alla basilica. L’inaugurazione nel giorno della festa patronale, l’11 novembre. I nomi dei donatori su una pergamena murata nella statua.

Dopo quasi un anno di lavori, la «Fontana della comunità» è ormai pronta per l’inaugurazione. Il taglio del nastro è in programma per sabato 11 novembre, solennità di San Martino, a un anno di distanza esatto dalla costituzione del Comitato, nato appositamente per realizzare questo monumento. La Pro loco, il gruppo Alpini e l’associazione Protezione volontaria civile di Alzano hanno unito le forze e hanno trovato il sostegno anche di altre associazioni e fondazioni del territorio, oltre alla generosità di molti alzanesi. «Il costo complessivo dell’opera è stato di circa 135mila euro – spiega Giuseppe Trionfini, Penna nera di Alzano, tra i promotori dell’iniziativa –. A oggi abbiamo raccolto quasi tutta la somma, siamo a circa 125mila euro».

Una quindicina di disegni

Nei giorni scorsi in piazza Italia, dinanzi alla basilica di San Martino, è stata installata la fontana, una vasca di forma circolare dotata di cinque uscite di acqua a cascata, pensate per rappresentare le cinque comunità di Alzano Lombardo: Alzano Maggiore, Nese, Alzano Sopra, Olera e Monte di Nese. Al centro trova posto un gruppo scultoreo studiato per ricordare le vittime del Covid e al contempo celebrare l’impegno civico nella comunità. «L’iconografia è stata definita da una commissione di esperti di arte e poi proposta a diversi artisti. Alla fine abbiamo deciso di affidare la realizzazione al bergamasco Franco Travi, che ha proposto una quindicina di disegni, tra i quali quello che abbiamo scelto. L’abbiamo sottoposto alla Soprintendenza delle belle arti, che ha dato l’approvazione»

Il gruppo scultoreo è caratterizzato dall’intreccio di tre figure: un anziano sofferente, un uomo giovane che tenta di salvarlo e una bambina portata in spalla. «Il primo rappresenta la sofferenza di tante persone, soprattutto anziane, colpite dal Covid – continua Trionfini –. Il secondo, invece, la forza di chi si è dato da fare per gli altri, tutti i membri della società civile che hanno reagito. Infine, la bambina è simbolo della speranza e del futuro. Quest’ultima da una coppa versa dell’acqua, che rappresenta la vita e la rigenerazione». I nomi dei donatori saranno riportati su una pergamena che verrà murata nella statua.

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