«Code a Pontesecco, si riveda l’opera». La replica: «Lavori ancora in corso»

PONTERANICA. La nuova rotatoria duramente contestata nel corso di un’assemblea pubblica organizzata dall’ex sindaco Armati. Il progettista: «Cantiere da completare, serve pazienza».

Toni accesi e clima surriscaldato all’incontro pubblico di venerdì sera sui lavori a Pontesecco, organizzato nell’auditorium di Ponteranica da Claudio Armati, presidente dell’associazione «Pattini e Pareti», nonché già sindaco di Ponteranica per 17 anni e presidente di Ambiente partecipazione e futuro, lista rappresentata da due consiglieri nel Comune di Bergamo, dove peraltro sostiene la maggioranza di Giorgio Gori. Al centro del dibattito la rotatoria che il Comune di Bergamo sta realizzando (è in via di ultimazione) a Valtesse. Ad infiammare gli animi degli oltre cento partecipanti, per la maggior parte residenti di Ponteranica, il fatto che il traffico è in tilt perché la rotatoria, secondo i presenti, provoca rallentamenti e code. Il Comune di Bergamo ha ribadito, come già fatto più volte, che è necessario avere pazienza perché l’opera non è ancora completa: manca la realizzazione di una seconda rotatoria all’altezza del semaforo della Maresana e lo spegnimento di altri due semafori.

Le contestazioni

«Ho da subito fatto presente al sindaco Gori e agli assessori Brembilla e Zenoni i miei dubbi in proposito alla funzionalità del progetto – ha sottolineato Claudio Armati -. Mi è sempre stato risposto che fior di professionisti avevano studiato il caso e che bisognava solo aver pazienza. Credo che non ascoltare le osservazioni fatte in corso d’opera, solo al fine di migliorare il risultato, sia un errore. Da un lato l’amministrazione chiede una gestione partecipata, ma dall’altro non ascolta le indicazioni utili per fare variazioni in corso d’opera, piuttosto che a lavori conclusi».

Dubbioso l’ex sindaco Armati su tutta l’operazione, a partire dagli studi fatti sul flusso di traffico. Studi realizzati al tempo del Covid e dunque ritenuti poco utili. «La rotonda, ora quasi terminata, è di dimensioni insufficienti per smaltire il traffico proveniente dalla città e dalla circonvallazione, valutato in 1800 veicoli/ora nelle ore di punta serali» ha sottolineato Armati. Numerosi gli interventi del pubblico. Un paio di cittadini impegnati nel volontariato, sia per il trasporto di persone disabili, sia come autisti di ambulanze hanno sottolineato che «siamo passati dai tre minuti di percorrenza dal rondò del Monterosso al semaforo della Maresana a venti minuti con le conseguenze immaginabili per i nostri trasportati». Il disappunto dei presenti si è tradotto in proposte che sono andate dall’organizzazione di presidi sotto le sedi istituzionali, fino a ventilare di bloccare simbolicamente il traffico all’altezza del rondò incriminato: «Non possiamo stare a guardare». La sintesi della serata è stata condensata in un documento in cui i presenti hanno chiesto di «rivedere il progetto in modo da superare le evidenti criticità e di valutare l’opportunità di fermare tutti i lavori che possano compromettere le future modifiche».

Il Comune di Bergamo ha affidato la replica a Giorgio Morini, amministratore unico e direttore tecnico di TAU Engineering s.r.l., società che ha curato il progetto, che ha invitato i cittadini «ad avere la necessaria pazienza per attendere la conclusione dei lavori, prima di esternare affermazioni che potranno essere confermate solo dall’effettivo funzionamento dell’intero sistema viario di Pontesecco».

La replica

«In aprile, prima dei lavori – spiega l’ingegnere – sono stati effettuati censimenti del traffico per 24 ore continuative e per 4 giorni consecutivi. A fine lavori e a traffico stabilizzato, tale censimento verrà ripetuto, per verificare l’effettivo funzionamento del sistema stradale nella nuova conformazione. Solo allora sarà possibile trarre le dovute considerazioni sull’efficacia di quanto realizzato».

L’ingegnere si sofferma anche sulle caratteristiche della rotatoria, contestata per le dimensioni ritenute insufficienti: «La dimensione, con un diametro esterno pari a 40 metri, è ottimale per l’intensità del traffico lungo la direttrice della Val Brembana e per il contesto urbano. Tale valore, tra l’altro, ha permesso di contenere il consumo di suolo e i costi connessi agli espropri di terreni privati». Sulle direttrici di traffico consentite, «la manovra dei veicoli provenienti dalla Circonvallazione Fabriciano e diretti verso via Ruggeri da Stabello in direzione Bergamo risulta essenziale per il miglior funzionamento della nuova intersezione - spiega l’ingegnere – in quanto interrompendo il flusso proveniente da valle, agevola l’immissione dei veicoli provenienti dalla città e diretti verso monte. In secondo luogo, tale flusso, non consentito dalla preesistente conformazione semaforica, invita una parte dell’utenza diretta nella parte alta di via Ruggeri da Stabello a percorrere la Circonvallazione Fabriciano, favorendo la migrazione di quote di traffico dalla viabilità urbana a quella extraurbana».

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