Empoli-Atalanta, lo studio dei dati mostra la lezione dopo Graz: in vantaggio, si «gestisce» attaccando

scheda. L’approfondimento di Gianluca Besana

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L a vittoria ad Empoli ha fruttato il quarto posto solitario in classifica all’Atalanta di Gasperini. Con i diciannove punti conquistati in dieci gare di campionato, la squadra nerazzurra è cosi tornata ad occupare una delle posizioni più nobili del campionato di A, ed al contempo ha fatto registrare la terza miglior partenza di sempre nella sua storia. Ovviamente, c’è più di un motivo per rallegrarsi di tutto questo. Il primo, e forse il più scontato per come è stato celebrato dai media, è la prestazione superlativa di Gianluca Scamacca, che nei sessantasei minuti giocati ha messo a referto questi numeri: 2 gol segnati, 1 assist, 1 gol annullato, 6 tiri (3 in porta) per complessivi 0.84 xG, 1 palo colpito, 1 traversa colpita, 2 dribbling riusciti sui 3 tentati, 10 duelli vinti ed 1 pallone intercettato. Niente male vero? Avevamo già scritto che le ambizioni dell’Atalanta si sarebbero dovute misurare sulle prestazioni dei nuovi, e soprattutto sulle capacità dei tre attaccanti arrivati in estate di trascinare la squadra a suon di gol. Il primo a rispondere al nostro appello è stato dunque Gianluca, che nella serata di Empoli, pare essersi messo definitivamente alle spalle la stagione storta trascorsa nelle file del West Ham, ed aver definitivamente risolto i problemi fisici e di ambientamento che non gli avevano permesso di giocare con regolarità in questa prima fase della stagione. Ovviamente, ora servirà dare continuità a questo tipo di prestazioni, a cominciare dal tutt’altro che facile impegno che attende i nerazzurri nella serata di sabato, quando saranno di scena al Gewiss contro la capolista Inter. Se si vuole puntare in alto bisognerà cominciare ad imporsi anche negli scontri diretti con le big del campionato, cosa questa che per il momento non è ancora riuscita all’Atalanta di Gasperini.