Gas e luce, a fine anno stop al mercato tutelato per oltre 303mila utenze

ENERGIA. È questa la fotografia che si evince dai dati di Arera a fine luglio Il nuovo regime scatterà tra il 1° e il 10 gennaio. Tutele per i vulnerabili.

Qualche colpo di scena non è da escludere, visto che la questione ha sostanzialmente le proprie origini nel Decreto Bersani-bis del 2007 e ancora non s’è conclusa. Salvo appunto (clamorosi) ulteriori rinvii, il «mercato tutelato» dell’energia manterrà la scadenza del 31 dicembre 2023 per il gas e del 10 gennaio 2024 per l’elettricità. O meglio: da quel momento si avvierà definitivamente la fase di transizione, però con delle significative facilitazioni per le famiglie più «fragili», che potranno rimanere in «salvaguardia». Prima dell’ampia casistica, il dato di fondo è che la questione riguarda un buon numero di famiglie in Bergamasca: stando alla fotografia dell’Arera, a fine luglio era ancora nel mercato tutelato il 28,46% dei clienti per quanto riguarda l’energia elettrica, mentre per il gas si spazia dal 29,63% dei clienti domestici «autonomi» e il 21,53% dei condomìni. In valori assoluti, calcolando che – sempre secondo Arera – in Bergamasca sono attivi circa 565mila contratti per l’elettricità a uso domestico (una famiglia può avere contratti per più abitazioni), sono ancora 160mila quelli con un contratto in regime tutelato. Sul fronte del gas a uso domestico, sono 482mila i contratti in Bergamasca attivi e dunque quasi 143mila sono ancora in tutela; i contratti dei condomìni sono circa 3.900 in tutto, di cui 860 ancora in regime tutelato. In totale, lo stop al mercato tutelato riguarderà oltre 303mila utenti. Tra l’altro, in tempi recenti c’è stata una discreta accelerazione del passaggio al mercato libero: a gennaio 2020, ad esempio, era ancora nel mercato tutelato il 46,23% dei clienti dell’elettricità, il 45% dei clienti domestici «autonomi» del gas e il 28,95% dei condomini per quel che riguarda sempre il gas. Numeri che si sono decisamente assottigliati.

Il passaggio: come funziona

Ma cosa cambia, in concreto? I punti fermi sono noti. Il passaggio sarà gratuito e non saranno necessari interventi sui contatori: il cittadino, in sostanza, è chiamato a stipulare un nuovo contratto con un fornitore del «mercato libero»; non a caso, chi oggi è nel tutelato sta ricevendo delle comunicazioni con nuove proposte contrattuali. E se non si sceglie? Nessuno staccherà la corrente o il gas, naturalmente. Se non si cambia «regime» entro il 1° aprile 2024, l’utente entra automaticamente in un regime transitorio chiamato «servizio a tutele graduali»: in sostanza il servizio sarà gestito da un venditore – la scelta è stata gestita da Arera, che ne ha fissato le condizioni e le competenze territoriali – che continuerà a fornire l’energia con dei prezzi legati alle offerte «placet», cioè «prezzo libero a condizioni equiparate di tutela», leggermente diverse dalle attuali. Nel frattempo può adoperarsi per migrare al mercato libero: se entro il 1° aprile 2027 quell’utente non lo avrà ancora fatto, sarà assegnato d’ufficio a quello stesso fornitore che ha erogato il servizio durante il regime transitorio.

I «vulnerabili»

Potranno continuare a restare nel regime tutelato i cosiddetti «vulnerabili», cioè quei clienti domestici che – alternativamente – presentino una di queste situazioni: si trovano in condizioni economicamente svantaggiate (sono percettori di bonus sociale luce o gas), sono disabili certificati dall’articolo 3 della Legge 104, hanno un’utenza in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi, hanno un’età superiore ai 75 anni oppure – solo per quanto riguarda l’elettricità – coloro che «versano in gravi condizioni di salute e necessitano di apparecchiature elettromedicali». Come spiega Adiconsum, «il Sistema informativo integrato dell’Acquirente unico (il “garante” della fornitura energetica per i clienti del regime tutelato, ndr) è in possesso dei nominativi dei clienti che rientrano tra i vulnerabili per età e per fruizione del bonus. Tutti coloro che sono vulnerabili ma che non rientrano nelle fattispecie in possesso dell’Acquirente unico potranno attestare la loro vulnerabilità attraverso dei moduli che verranno inviati dal fornitore di energia in essere».

I consumatori

«Stiamo ricevendo molte richieste d’informazioni – spiega Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo -. È un tema di difficile comprensione per chi non è del settore, ma non bisogna fare allarmismi: l’obiettivo del mercato libero, salvo che le aziende facciano cartello, è quello di avere prezzi pienamente concorrenziali e dunque più bassi. Nell’ultimo periodo di inflazione energetica, tra l’altro, i prezzi del mercato libero sono stati mediamente più bassi di quelli del mercato tutelato. È però importante gestire bene questa fase di passaggio: chiedere i giusti chiarimenti, preferire le offerte scritte a quelle telefoniche, pensare a una soluzione con prezzi fissi piuttosto che variabili». «Anche il vociferare di possibili proroghe crea delle ansie e delle aspettative – conferma Christian Perria, presidente di Federconsumatori Bergamo -, soprattutto tra chi non si è mai interfacciato col mercato libero. Sul fronte dei prezzi, l’ultimo aumento del prezzo del gas (+12% a ottobre rispetto a settembre, ndr) deciso da Arera fa intuire che il mercato tutelato non sempre è il più vantaggioso».

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