Giro d’Italia Under 23: a Povegliano trionfa il bergamasco Romele

CICLISMO. Fuga capolavoro con altri due corridori e stoccata finale: Alessandro – 19 anni di Lovere, già campione italiano Juniores nel 2021 – firma nel Trevigiano il primo successo italiano in questa edizione della corsa rosa, finora dominata dagli stranieri.

Il gruppo a oltre 6’. Terzo Sergio Meris, 22enne di Gorle, compagno del vincitore alla Colpack-Ballan. Successo dedicato a Gino Mader, morto per una caduta al giro della Svizzera.

Dopo cinque successi stranieri arriva la prima vittoria italiana all’edizione 2023 del Giro d’Italia Next Gen. L’ha firmata venerdì 16 giugno sul traguardo di Povegliano (Treviso) il bergamasco Alessandro Romele, 19enne di Lovere del Team Colpack-Ballan. Romele, già campione italiano juniores nel 2021, ha avuto la meglio allo sprint sui suoi compagni di fuga Davide De Pretto (nuova maglia ciclamino della classifica a punti) e Sergio Meris, anche lui bergamasco (22 anni, è di Gorle) e anche lui della Colpack-Ballan. L’azione decisiva è nata in fondo alla discesa del Valico della Fricca, e ha avuto successo grazie alla collaborazione fra i tre, che si sono presentati all’ingresso del circuito finale di Povegliano con un vantaggio di quasi 6’ sul gruppo. La superiorità numerica degli uomini del Team Colpack-Ballan ha fatto la differenza nel finale, con De Pretto che si è trovato a rispondere agli attacchi portati prima da Meris e poi da Romele. Tutto immutato in classifica generale alla vigilia del tappone di Pian del Cansiglio: in maglia rosa c’è sempre il norvegese Johannes Staune-Mittet (Jumbo-Visma Development Team). Sia Romele che Staune-Mittet, al traguardo, hanno reso omaggio al Gino Mader, lo sfortunato corridore svizzero di 26 anni tragicamente scomparso in seguito a una caduta al Giro della Svizzera.

«Vittoria trampolino di lancio»

«Mi sentivo bene fin dalla partenza – ha detto Romele dopo l’arrivo –. Sapevo che dovevo tener duro in salita e che dopo sarebbe potuta nascere una fuga. Ero felice di essere in compagnia di corridori forti come De Pretto e il mio compagno di squadra Meris. Questa vittoria può diventare un bel trampolino di lancio per il futuro, il mio sogno è di diventare professionista. Voglio dedicare questo successo a Gino Mader, lo ricorderemo per sempre».

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